mercoledì 29 giugno 2011

Attenzione, attacco informatico!

Warning

Cliccando qua e là mi son trovata l'articolo di  Michele SpallettaDelibera Agcom, la Rete si mobilita contro la censura In estrema sintesi:

Il popolo della Rete si mobilita per respingere il provvedimento dell’Agcom (l’Autorità garante per le Comunicazioni) che, se approvata, permette di rimuovere i contenuti pubblicati sul web che violano il copyright semplicemente per via amministrativa, attraverso gli Isp (Internet Service Provider).  leggi tutto l'articolo
 
Morale ci vogliono fregare!!!!!
Ennesima porcata!!!!
Io non ci sto
no censura

no bavagli

invito tutti i blogger
a pubblicare
un post contro la censura

martedì 28 giugno 2011

Individualità e solitudine

"La solitudine intesa come esercizio, come addestramento all'individualità, non si identifica necessariamente con il disinteresse per il mondo, ma con la volontà di non lasciarsi costringere e imprigionare dal mondano ....
Infatti, come scriveva il filosofo Enzo Paci (1963-74) il vero esercizio della solitudine e del silenzio è un addestrarsi allo stile della propria soggettività"

Non si tratta dunque di un desiderio di solitudine come via di fuga dalla tensione della vita quotidiana e come strumento di rigenerazione, insomma della solitudine 
che possiamo conquistare con una vacanza in qualche paradiso esotico.

Piuttosto si tratta della solitudine che nasce dalla consapevolezza che ciò che definisce e conferma la nostra identità non è certo quell'insieme anonimo di convenzioni sociali e di compiti stereotipati che possono servire tutt'al più a etichettarci e catalogarci, ma  qualcosa di assai più profondo e vitale con cui dobbiamo trovare un contatto, sintonizzandoci, per così dire, sulla sua lunghezza d'onda e filtrando l'incessante brusio di fondo fino a isolarci, se e finché sarà necessario.
Perché in quel silenzio potremo finalmente aprire il dialogo con la nostra anima."

Aldo Carotenuto - Vivere la distanza - Studi Bompani -

lunedì 27 giugno 2011

brunocorino: Made in Italy




Oggi, data la situazione italiana, abbandono gli aforismi per questo post di Bruno Corino, che ringrazio per le sue sempre lucide e importanti riflessioni. 
 

domenica 26 giugno 2011

Il tempo delle due lune

Ho una grande ammirazione per la civiltà degli Indiani d'America, in particolare per il popolo Lakota.
Qui riporto qualche riga del romanzo Il tempo delle due Lune di Priscilla Cogan  dove Winona, sciamana indiana ultrasettantenne si rivolge ad un'altra protagonista del romanzo, la psicologa (bianca) Meggie O'Connor


'Winona disse: "Tutt'intorno a te c'è vita, Meggie. Mio nipote e io guardavamo la televisione ieri sera. A New York tutto sta cadendo a pezzi - le tubature dell'acqua, i ponti, le strade. La gente gemeva e si lamentava chiedendosi come potesse succedere una cosa simile, dimenticando che sotto tutti quegli alti edifici, sotto le macchine, sotto le strade e i ponti c'è la  Grande Madre Terra.
Le hanno mai chiesto come si sente con tanto peso addosso?
Si fermano un attimo a ringraziarla per aver permesso loro di scavare vene sotterranee dentro di lei o per aver sfregiato il suo corpo con le loro autostrade?
Potrà sopportare fino a un certo punto e poi ..." '

Il tempo delle due lune - Priscilla Cogan - Edizione Frassinelli



sabato 25 giugno 2011

Mietitura


Non si sentiva oltre al bosco altro suono che uno,
la mia lunga falce che frusciava al suolo.
Che cosa sussurrava? Non lo sapevo io stesso;
era forse qualcosa sul calore del sole,
qualcosa, forse, sull'assenza di suono
Per questo sussurrava e non parlava

Non era sogno del dono d'ore vuote,
o facile oro profuso da fata o da elfo:
qualunque cosa in più della verità sarebbe apparsa
debole al fermo amore che ordinò il prato in solchi,
non senza delicate lanceole di fiori
(orchidee pallide), e un fulgido verde serpente fugò.
Il fatto è il sogno più dolce che la fatica conosca.
La mia lunga falce frusciava, lasciava il fieno ammucchiarsi.


Robert Frost -"Conoscenza della notte e altre poesie"- Mondadori

giovedì 23 giugno 2011

Buon compleanno, Alice!




23 giugno. E' il compleanno di mia figlia Alice. 

 Nata nei giorni dei convolvoli, della malva, delle spighe dorate del grano.

Sii felice, figlia mia!


"Nella protetta semplicità dei primi giorni di vita di un bambino, riappare il magico circolo chiuso, il senso miracoloso di due persone che esistono soltanto l'una per l'altra."

(Anne Morrow Lindbergh)

mercoledì 22 giugno 2011

Mormorio del bosco

"In effetti perché tutte questi grande pretese? Che cosa ci si guadagna? ...
Ma non vediamo ogni giorno il mondo, non sentiamo il mormorio del bosco? Non c'è meraviglia pari al mormorio del bosco.
C'era profumo di gelsomini in un bosco di lillà, e qualcuno che conosco fremeva di gioia, non per i gelsomini, ma per tutto, per una finestra illuminata, per un ricordo, per una vita intera.

E se poi l'hanno chiamato e l'hanno fatto uscire dal bosco di lillà, è stato già pagato in anticipo per quell'incomodo..."

Da "Un vagabondo suona in sordina" di Knut Hamsun- ed. Iperborea

martedì 21 giugno 2011

Inizia l'estate


Ripropongo i post che avevo scritto ben due anni fa su questa ricorrenza affascinante che è il solstizio d'estate, momento seguito a ruota dalla festività di San Giovanni Battista che ricorre il 24 giugno.

Solstizio d'estate 

Fin dai tempi più antichi i solstizi erano considerati "porte" per accedere al mondo divino; su di esse vegliava Giano, il dio Bifronte, che aveva - vicino al Foro Romano - un tempio e una fonte gelida che, si narra, divenne infuocata per impedire ai Sabini di entrare in Roma (Ovidio, Metamorfosi).

Acque e Fuochi rigeneratori e purificatori, erbe dalle magiche virtù, riti, usanze, tradizioni millenarie si accompagnano al giorno del solstizio d'estate.

E' la Festa di Mezza Estate, uno dei giorni più esoterici dell'Anno. Di essa si ha traccia in ogni popolo e in ogni cultura.



Seconda solo ad Hallowen come notorietà popolare, ne hanno parlato poeti e scrittori (Pensiamo al "Sogno di una notte di mezza estate" di Shakespeare); in ogni calendario una Festività importante è sempre ricorsa il 24 giugno, affinché il simbolismo del Solstizio d'Estate fosse tramandato e celebrato.

Il 24 giugno è il giorno dedicato a Giovanni Battista: acque, rugiada miracolosa e falò sono l'aspetto esterno di questo altissimo evento esoterico.

Dal punto di vista astrologico, la situazione è opposta rispetto al Solstizio d'Inverno: siamo al passaggio tra il domicilio della Luna (Cancro) e quella del Sole (Leone).

I Filosofi mostravano questo evento con due Alberi, uno dai preziosi Frutti d'Argento e uno ancora più prezioso dai Frutti d'Oro.
Siamo entrati cioè in quel giardino sorvegliato, vincendo il Serpente che sbarrava la strada, abbiamo ben coltivato il nostro spirito ed ora siamo in procinto di cogliere i Frutti più preziosi che uomo possa mai immaginare.

Questo simbolismo descrive un processo interiore, una maturazione che avviene dentro di noi.

La tradizione vuole che il Fiore, detto di San Giovanni, sia un fiore candido e luminoso, capace di diffondere una" luce intensa" che avvolge tutto ciò che lo circonda e che dona poteri occulti e grandi conoscenze a colui che ha la buona sorte di vederlo sbocciare.



Per vedere il Fiore, secondo la leggenda, il novizio deve recarsi in un bosco prima della mezzanotte, sedersi presso una felce, tracciare un cerchio attorno a sé ed alla felce e quindi mettersi in paziente attesa, senza distrarsi e senza prestare ascolto a chi vuole distoglierlo dal proprio intento.

Il Fiore sboccia all'improvviso e il suo splendore dura un solo istante e bisogna essere pronti o l'occasione è persa fino al prossimo anno.

Ovviamente si tratta di un'allegoria, la Felce non fa fiori (appartiene alle crittogame e si riproduce per spore), ma la Felce è una pianta primitiva che sta ad indicare come la conoscenza vada cercata risalendo alle radici del tempo.

Il Fiore, già di per sé simbolo della fugacità delle cose, è descritto ancora più evanescente, basta un attimo di distrazione, per non cogliere il momento "magico".


Per quanto riguarda la festa di S. Giovanni, questo è il link:


domenica 19 giugno 2011

Gli aforismi di lunedì 20 giugno 2011

Felice colui che ha trovato il suo lavoro. Non chieda altra felicità. (Thomas Carlyle)

E' spiacevole e tormentoso quando il corpo vive e si dà importanza per conto suo, senza alcun legame con lo spirito. (Thomas Mann)


Gli abiti hanno fatto di noi degli uomini, c'è ora il serio pericolo che facciano di noi degli attaccapanni.  (Thomas Carlyle)

Canto d'amore


Come potrei trattenerla in me,
la mia anima, che la tua non sfiori;
come levarla, oltre te, ad altre cose?
Ah, potessi nasconderla in un angolo
perduto nella tenebra, un estraneo
rifugio silenzioso che non seguiti
a vibrare se vibri il tuo profondo.

Ma tutto quello che ci tocca, te
e me, insieme ci prende come un arco
che da due corde un suono solo rende.
Su qual strumento siamo tesi, e quale
violinista ci tiene nella mano?


Rainer Maria Rilke.
“I sonetti a Orfeo”
Milano – Garzanti 2000

sabato 18 giugno 2011

PuntoLineaSuperficie: ll Vernacoliere (giugno)




Da leggere. Era tanto che non mi capitava sott'occhio "Il Vernacoliere".
Mi accorgo che è imbattibile.
(Solo per adulti)

venerdì 17 giugno 2011

Naumburg, 7 aprile 1866

Naumburg, 7 aprile 1866

Di tanto in tanto spuntano ore di tranquilla contemplazione in cui fra la tristezza e la gioia noi crediamo di dominare dall'alto della nostra vita, ore che fan pensare a quei bei giorni d'estate così ben dipinti da Emerson * che possono adagiarsi mollemente sulle colline.

"In quelle giornate - egli dice - la natura e noi diventiamo perfetti, e la nostra anima, liberata dal giogo della volontà sempre desta, è soltanto un puro sguardo che contempla senza partecipare."


* Ralph Waldo Emerson


Il brano di Nietzsche sopra riportato è riportato in " Da  Epistolario 1850-1869", a cura di Giorgio Colli e Mazzino Montinari,-  tr. di Maria Ludovica Pampaloni Fama -  Adelphi, Milano 1977

giovedì 16 giugno 2011

Enjoy - In principio era la gioia

Dalla introduzione di Vito Mancuso:

Erich Fromm scrisse: "Coloro la cui speranza è debole si accontentano della comodità o della violenza".

La comodità del consumismo e la violenza del militarismo che dominano il nostro tempo suggeriscono che siamo quasi senza speranza. L’abbiamo perduta del tutto, o la stiamo perdendo rapidamente?


Una ragione di questo pessimismo che porta al cinismo e alla mancanza di interesse è il paradigma religioso di caduta e redenzione che fa iniziare la propria teologia con il peccato originale.
Con questa dottrina come punto di partenza, si invecchia
prima ancora di venire al mondo.

Insegnare il peccato originale e non insegnare la benedizione originale crea pessimismo e cinismo.

.......

La tradizione che mette al centro il creato non è ottimista, perché è troppo a contatto con il dolore e la tragedia dell’esistenza per esserlo, ma è colma di speranza ed è cosmicamente appassionata della benedizione in cui la vita consiste.

Giuliana di Norwich chiama "sciocchi" coloro che rimuginano sul peccato.

La mistica che mette al centro il creato ha in realtà inventato il verbo enjoy nella lingua inglese.


La gioia senza misura fa parte dell’esperienza potenziale di ciascuno.

È parte del ritrovare Dio come eros che gioca, prova piacere, fa venire alla luce, fa festa e prova passioni. L’eros e la passione sono parte delle benedizioni dell’esistenza.
............

............ 

Sul suo letto di morte, il grande psicologo e amico dell’umanità
Erich Fromm si volse verso il suo amico Robert Fox e
gli chiese: 

"Com’è, Bob, che gli esseri umani sono più necrofili che biofili?".  

mercoledì 15 giugno 2011

ODORE D’ERBA


ODORE D’ERBA

L’allodola ritorna verso il sole
con l’ali di rugiada;

ci si sveglia
coll’antico dolore
che l’uomo porta nella carne.

Eppure quando il sole
invade i vicoli
e le vecchie tornano a sorridere
come se la vita fosse appena cominciata,
si scioglie il nodo alla gola
e si sente nel petto
un’aria d’erba e di ginestre.


Nicola Iacobacci   "Di/Spero (Parole al muro)
Campobasso: L'Airone, 1985.

martedì 14 giugno 2011

Palle e giocolieri

Una palla rimbalza, ma sempre meno.
Non è una cosa dal cuore leggero, risente della propria elasticità.
Cadere è ciò che più ama e la terra cade così nei nostri cuori dallo splendore,                                       
si sistema e viene dimenticata.
Ci vuole un giocoliere colore blu cielo con cinque palle rosse

per scuotere la nostra gravità

(Richard Wilbur)

lunedì 13 giugno 2011

Quorum raggiunto, Vittoria!





Ce l'abbiamo fatta!!!!

Gli aforismi di lunedì 13 giugno

Oggi, sto aspettando con troppa ansia i risultati del referendum e propongo un solo aforisma.

Il fatto che tu non abbia la scimmia sulla schiena non significa che il circo abbia lasciato la città.
(George Carlin)

Immagine presa dal web

sabato 11 giugno 2011

Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico

Il peggior analfabeta è l’analfabeta politico

Egli non sente, non parla, né s’interessa 
degli avvenimenti politici.       

Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli
del pesce, della farina, dell’affitto
delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.

L’analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.

Non sa l’imbecille che
dalla sua ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato, l’assaltante
e il peggiore di tutti i banditi
che è il politico imbroglione,
il mafioso, il corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.
     
(Bertolt Brecht)        

venerdì 10 giugno 2011

Referendum 2011, come si vota: quattro Sì per dire No

Domenica 12 e lunedì 13 giugno si vota sui quattro quesiti referendari dedicati rispettivamente alla gestione del servizio idrico (primi due quesiti), al nucleare (terzo quesito) e al legittimo impedimento (quarto quesito).

I seggi in tutta Italia saranno aperti dalle ore 8,00 alle ore 22,00 di domenica 12 giugno e dalle 7,00 alle 15,00 di lunedì 13 giugno. Come sempre, per votare occorre aver raggiunto la maggiore età e portare con sé un documento di identità e la propria tessera elettorale.

COME VOTARE

Come in tutti i referendum, ad ogni quesito corrisponde una scheda, e ogni quesito sarà relativo all’abrogazione di una legge o parti di questa legge. Per esprimere la volontà di abrogare la legge in questione occorrerà votare ‘Sì’.

LE SCHEDE  

Scheda ROSSA (quesito 1): Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica

Si tratta del primo quesito relativo alla gestione dell’ACQUA pubblica. Con questo quesito si chiede l’abrogazione dell'art. 23 bis della Legge 133/08 e sue successive modifiche introdotte con l'Art. 15 del Decreto Ronchi (D.L. 135/2009), in base al quale la gestione del servizio idrico può essere affidata a soggetti privati attraverso gara o a società a capitale misto pubblico-privato. Votare Sì significa votare per una gestione pubblica dell’acqua e del servizio idrico, e contro la privatizzazione.

Scheda GIALLA (quesito 2): Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito

Si tratta del secondo quesito relativo alla gestione dell’ACQUA pubblica. Con questo quesito si chiede di abrogare la parte dell'art. 154 del Decreto Ambientale 152/06 relativa alla remunerazione del capitale investito, secondo cui è possibile determinare la tariffa del servizio idrico integrato “in base all’adeguata remunerazione del capitale investito”. Questo permetterebbe al gestore del servizio idrico di pretendere una garanzia di profitto sulle tariffe, e quindi lo autorizzerebbe ad aumentare le bollette dei cittadini senza l’obbligo di reinvestire quei soldi in un miglioramento del servizio. Votare Sì per l’abrogazione di questa norma significa evitare che l’acqua diventi una merce.

Scheda GRIGIA (quesito 3): Nuove centrali per la produzione di energia nucleare

Si tratta del quesito relativo alla possibilità di costruire CENTRALI NUCLEARI in Italia. Con questo quesito si richiede l'abrogazione sulle disposizioni contenute nell'articolo 5 comma 1 e 8 dl 31/03/2011 n.34, convertito con modificazioni dalla legge 26/05/2011 n.75. Il quesito rielaborato dalla Cassazione tiene conto dell'abrogazione parziale contenuta nel decreto omnibus. Votare Sì significa evitare che nel prossimo futuro vengano costruite centrali nucleari in Italia.

Scheda VERDE (quesito 4): Abrogazione di norme della legge 7 aprile 2010, n. 51, in materia di legittimo impedimento del Presidente del Consiglio dei Ministri e dei Ministri a comparire in udienza penale, quale risultante a seguito della sentenza n. 23 del 2011 della Corte Costituzionale

Si tratta del quesito relativo al LEGITTIMO IMPEDIMENTO. Con questo quesito si chiede l’abrogazione totale della legge che permette a Presidente del Consiglio e Ministri di non presentarsi alle udienze giudiziarie per motivi di “impegni istituzionali”. Votare Sì significa pretendere che tutti i cittadini siano uguali di fronte alla legge.

È IMPORTANTE SAPERE CHE

Affinché il referendum sia valido, deve recarsi alle urne il 50% più uno degli aventi diritto al voto. Se vince il Sì, vengono abrogate le norme sottoposte a referendum, se vince il No, restano in vigore le norme oggetto dei quesiti.

Ti consigliamo, qualora possibile, di recarti alle urne la mattina di domenica, prima delle 12.00, ora in cui ci sarà il primo rilevamento ministeriale sull’affluenza elettorale. Con questo piccolo gesto contribuirai a rendere più incoraggiante il primo rilevamento e a motivare i cittadini più pigri. Inoltre, se puoi, non andare a votare da solo ma accompagna a votare un anziano della tua famiglia o del tuo vicinato.

Ricorda anche che è molto importante non sovrapporre le schede nel momento in cui si disegna la croce con la matita indelebile, perché la carta delle schede elettorali, come la carta carbone, è 'copiativa', quindi macchierebbe le schede sottostanti. In questo modo si corre il rischio di vedere annullate le altre schede e vanificare il proprio voto.

Da qui
8 giugno

OSSERVATORIO sulla REPRESSIONE: Referendum: Presidio contro la censura della Rai, la polizia identifica e porta in questura i manifestanti

OSSERVATORIO sulla REPRESSIONE: Referendum: Presidio contro la censura della Rai, la polizia identifica e porta in questura i manifestanti

Per l'acqua di Mauro Corona



Fermi! Giù le mani dal mio passo argentato.

Non sono mica vostra! Non sono affatto vostra!

Non voglio essere di qualcuno.

Sono di tutti, ricchi e poveri, belli e brutti, sani e malati.

Sono torrenti, fiumi, ruscelli, sorgenti, rigagnoli.

Sono gocce, pioggia, neve, grandine. Nuvole.

Nessuno mi può comprare, dirmi roba sua.

Non sono un oggetto che si può rubare.

Sono l'acqua, l'acqua non ha padroni, non li vuole.




Ma loro vorrebbero me. Io sono libera, corro via, regalo momenti: disseto, lavo, rinfresco, ristoro.

Sono vita. La vita non si vende né si compra. La si può togliere.

Un tempo lavoravo. Facevo girare mulini e segherie, alzavo magli, muovevo ingranaggi. Davo una mano all'uomo e
nessuno mi voleva soltanto per sé. Ero per tutti e tale voglio restare.

Aiuto! I furbetti mi vogliono comprare, privatizzare! Privatizzare?

Gente perbene indignatevi! Alzate un grido, alzate la testa, alzate i bastoni, se necessario.

Difendetemi dai furbastri. Vorrebbero privatizzare anche il fiato!

Io sono di tutti! Nemmeno le tegole mi trattengono.

Passo veloce alla grondaia, al ruscello, al torrente, al fiume, al mare.

 Vado dove mi pare. Vorrei andare dove mi pare.

Sono fuggitiva, corro, scappo, scantono, non fatemi imprigionare da chi vuol fare di me mucchi di soldi.

Patrimonio di tutti siamo rimasti in pochi: l'ossigeno, le nuvole e io.

Privatizzare me, è comprare le nuvole. Poi vi faranno pagare il respiro. Buoni, stiano buoni.

Voglio bagnare il viso di un bambino senza chiedere permesso a nessuno.

Tocca a voi, gente perbene, aiutarmi  a farlo ancora.

                                                                                                    
Mauro Corona a favore dell'acqua bene comune

(04 giugno 2011)         

Dal Blog:  Frammenti di Sileno
http://sileno45.blogspot.com/2011/06/mauro-corona-per-lacqua-bene-comune-e.html

mercoledì 8 giugno 2011

4 SI "per quelli che passeranno"



Dicono che il tempo cambi le cose,
ma in realtà le puoi cambiare solamente tu
.
  

 (Andy Warhol)





Gira .....gira ...

Questa e' giornata no!
solite cose: barba, pipi, caffè e poi?..........................si esce!..
una corsa in macchina, mi aspetta un amico.......
le luci di posizione, la strada, la gente, il supermercato, lo stop,
 la puttana con le gambe aperte vicina al supermercato,
 le signore, gli umani
Gira......gira.....
anche il girasole e' morto!
tutto prima o poi
la radio tutto volume, Jacko che canta.......
Gira......gira.......
sono forse contento?
non so!
sono libero?
lei!
profumo di tiglio!
le lucciole di sera
e' il mese
gira ....gira.....
silenzio......solitudine.........pace......
gira.......gira......
umano del cazzo!!!!!!
gira.......gira......
ho voglia di ridere hahahhahahah
gira .......gira.............

martedì 7 giugno 2011

Il fantasma dell'infanzia

" Fin da bambino io ricercavo la solitudine, e mi trovavo meglio là dove potevo abbandonarmi indisturbato a me stesso. 
E ciò avveniva di solito nell'aperto tempio della natura, dove gustavo le gioie più vere" 
(Nietzsche 1858, 15)


... Sappiamo bene che la qualità dell'affetto che un essere umano può comunicare a un altro ha sempre una sua tensione, più o meno intensa, proiettiva. Nel caso delle coppie, come i partner di un rapporto di amicizia, accade spesso che il legame si incrini o si appesantisca proprio a causa di una eccessiva tendenza a proiettare contenuti psichici propri nell'altro.
Capita così di essere accusati di tradimento, di poca solerzia d'amore - e chissà quali altre colpe ancora - semplicemente perché ci si fa carico  di ciò che l'altro non riesce a percepire di sé.

Sono giochi pericolosi, che possono guastare qualsiasi relazione; tuttavia non è detto che si tratti di guasti irrimediabili, quando si è tra adulti... 



Diversamente, nell'infanzia si è più sensibili e indifesi nei confronti delle dinamiche proiettive o dei meccanismi nevrotici degli adulti. Il bambino, che dipende interamente  dal genitore per la soddisfazione dei suoi bisogni affettivi, impara prima di ogni cosa, e a sue spese, a entrare in sintonia con i desideri della madre...
Ogni bambino ha uno speciale intuito nel captare le comunicazioni inconsce, o comunque non verbali, dell'adulto e nel sintonizzarsi esattamente sull'onda emotiva dell'altro, raggiungendo così una comprensione profonda del suo stato d'animo, anche se su un registro essenzialmente emotivo.

Da "Vivere la distanza" di Aldo Carotenuto - Studi Bompani Editore.

Immagine presa dal web

lunedì 6 giugno 2011

Gli aforismi di lunedì 6 giugno

  • La società non può sussistere tra coloro che sono sempre pronti a danneggiarsi e a farsi torto l'un l'altro. (Adam Smith)

  • Le storie più errate sono quelle che pensiamo di conoscere meglio, e quindi delle quali non sindachiamo e di cui non ci poniamo più interrogativi. (Stephen Jay Gould -paleontologo

  •  Riflettere è considerevolmente laborioso, ecco perché molta gente preferisce giudicare. (José Ortega y Gasset)

domenica 5 giugno 2011

TG1 - TG1 ore 13:30 del 4 giugno 2011



E' un lapsus, forse??? O un ennesimo tentativo per non farci raggiungere il quorum?

Tempo di lucciole

Mia madre, quando io ero bambina, non sapeva raccontarmi  favole, né cantarmi qualche filastrocca.
Fortunatamente avevo la mia nonna che provvedeva ampiamente a questa carenza materna.
Quando è nata mia figlia, a mia madre si risvegliarono di colpo  - penso - tutte le storie, filastrocche, canti... che con me non le venivano. Forse perché, quando io ero piccola, lei lavorava in ufficio e aveva tanti compiti da svolgere anche a casa.

Mi è rimasta impressa in particolare questa canzoncina che canticchiava spesso a mia figlia:



Lucciola lucciola vien da me,
 
che ti darò il pan del re;
pan del re e della regina,
lucciola lucciola vien vicina.
Lucciola lucciola vieni da me,
ti darò veste da re,
veste da re e mantello da regina
lucciola, lucciola piccolina.
Lucciola lucciola vieni da me,
ti darò letto da re,
letto da re e lenzuola da regina,
lucciola lucciola maggiolina.

sabato 4 giugno 2011

Il caso

http://www.repubblica.it/politica/2011/06/04/news/ricorso_consulta-17189231/?

 Il governo ricorre alla Consulta

"Referendum inammissibile"

 Questo è ciò che stanno ancora provando per impedirci di votare

Dicono

Dicono che il tempo cambi le cose, ma in realtà le puoi cambiare solamente tu.

(Andy Warhol)

venerdì 3 giugno 2011

Dinosauri e REFERENDUM 12-13 giugno 2011


 Ecco cosa siamo, nient'altro che dei piccoli dinosauri. E la nostra pazzia prima o poi sarà la causa della nostra fine. 
(Giorgio Faletti)


giovedì 2 giugno 2011

Acqua

L'Acqua è l'elemento dell'emozione e del subcosciente.

Simboleggia l'amore, i sentimenti positivi, l'amicizia, il perdono, la compassione, la generosità, la dedizione, l'apertura di cuore, l'allegria e la fede.

A lei appartengono le passioni, il dolore e il piacere dei sentimenti, i timori e gli aneliti, le speranze e gli scoraggiamenti, l'esoterico e ciò che è proprio della sfera psichica.



L'Acqua è l'elemento essenziale nei rituali di purificazione e fertilità.

Senza l'Acqua non ci sarebbe vita. L'Acqua la contiene e la trasmette.

L'Acqua è l'elemento del cuore.

Il sangue è liquido e le lacrime sono composte di d'Acqua,
una composizione che varia in funzione dell'allegria o della tristezza che si esprime in loro.

Da "L'ultima risposta di Einstein" di Alex Rovira e Frances Miralles - Newton Compton Editori -

Estiva

Che ora è questa che saluta
il muro sbiadito con calda luce
e silenzioso cenno, e sommuove
l'aria tremante di giugno?

 
Ardi immobile, azzurro,
lustrate foglie della magnolia
e tu fiore profuma il giorno,
consuma i tuoi petali bianchi
sino alla dissoluzione, a noi
gli occhi chiusi arrossa
il riverbero estivo cui
solitaria cicala s'accompagna.
 

Nel sentiero della luce. 
 
Attilio Bertolucci - Le poesie - Ed. Garzanti

mercoledì 1 giugno 2011

REFERENDUM 12-13 giugno 2011

La decisione della Corte di Cassazione sul referendum è un atto di rispetto nei confronti degli elettori e delle elettrici chiamati alle urne il 12 e 13 giugno. Ora tocca a tutti noi fare in modo che nei pochi giorni che ci sono rimasti gli italiani siano informati correttamente dell'importanza dei quesiti, e che il quorum venga raggiunto.


"Il referendum è uno strumento di democrazia diretta, l'unico – se si escludono le leggi di iniziativa popolare, così poco considerate in Parlamento – che permette ai cittadini di dire la loro, di incidere sulla configurazione societaria senza passare per interposta persona.
Ma il referendum è anche il punto culminante di un cambiamento sociale di cui tutti noi ci possiamo fare portavoce. 

Un cambiamento che è già in atto e che afferma che non tutto può essere considerato una merce, che esistono dei beni che appartengono a tutti e degli argomenti su cui tutti hanno il diritto di prendere decisioni. Il compito che ci spetta non si può ridurre all'atto di andare a votare. 

Quello sarà solo l'ultimo atto. Se vogliamo veramente riappropriarci della nostra facoltà decisionale, di quella sovranità che ci è assegnata dalla costituzione e sottratta, ogni giorno, da chi usa la politica come uno strumento per curare i propri interessi, dobbiamo darci da fare fin da adesso. 

Dobbiamo immettere le nostre conoscenze in rete, fare rete noi stessi. E per reti non intendo semplicemente il web, o internet; internet è solo un esempio di rete. La rete è piuttosto una forma, un modello sul cui stampo si configurano le relazioni sociali contemporanee." 
Da qui

Perché festeggio la vittoria di Pisapia

Leggo un post che mi piace molto sul blog di Novalis "Novalismi"

Lo ripropongo qui:

Vedo, da più parti, critiche ai festeggiamenti per il cambiamento che sta sconquassando l’Italia come un terremoto. Arancione.

E’ comprensibile che la gente, in Italia, pensi che l’unico motivo valido per festeggiare in piazza sia la vittoria di una squadra di calcio, o di un motociclista, ma proverò a elencare i primi punti che mi vengono in mente, in ordine sparso e senza nessuna volontà di completezza, per spiegare perché ieri sono andato in Duomo a cantare e urlare di gioia per la vittoria di Pisapia.

1) Si è tornato a parlare di scuola pubblica come un valore, come un servizio per la comunità da mantenere aperto e accessibile, e non come un peso da cui distogliere risorse in favore di scuole confessionali (quindi solo per pochi) o per ricchi (quindi solo per pochi).

2) Si è tornato a parlare di integrazione in termini di opportunità positiva, e non come paura atavica e irrazionale. Senza voler trasformare l’Italia in un campo profughi, naturalmente, ma accogliendo e “sfruttando” la diversità come bacino culturale ed economico ricco e fruttifero, non “sfruttando” gli immigrati come robot da lavoro nero, come fanno certi benpensanti che poi urlano “foera di ball”.

3) Si è tornato a parlare di ambiente come un unicum, quindi non in termini esclusivamente “ideologici”, ma neanche come un fastidio. Ho sentito io stesso, direttamente e senza intermediari, Pisapia affermare che proteggerà aree verdi importanti come il Bosco in Città, a me carissimo in quanto perla del mio quartiere. Zone minacciate dalla destra dei palazzinari interessata solo alla speculazione economica. Vigileremo tutti affinché la promessa sia mantenuta.

4) Si è tornato a parlare di periferia come parte integrante e importante della Città, e non come inutile orpello dove ammassare la spazzatura del centro, dallo smog alle puttane. Vivendo in una periferia dimenticata dalla destra e dalla Moratti, con tutte le sue buche e i suoi problemi, non posso che esultare alla prospettiva.

Queste solo le prime cose che mi passano per la testa. Non avendo le fette di salame sugli occhi, come i berluscones che seguono fideisticamente il loro signore e padrone, non mi aspetto che tutto ciò sia facile e realizzato in un istante con la bacchetta magica. Non voglio il ghe pensi mi, voglio un progetto che traghetti Milano nel futuro.

So benissimo che le buone intenzioni spesso precipitano nella bocca dei poteri forti, degli affari, degli interessi politici. Per questo offriamo il nostro supporto con entusiasmo, ma in cambio vogliamo lealtà non a valori virtuali e ideologici, ma ai fatti concreti del programma.

Vigileremo, ma intanto la prospettiva del cambiamento è meglio della certezza dell’imbarbarimento. Per questo, io, e penso anche tutte le altre migliaia di persone che erano in piazza Duomo ieri pomeriggio e sera, festeggiamo gioiosamente e anche in modo goliardico il vento nuovo che soffia su Milano, e sull’Italia.

Gli altri, rosichino pure.

Il neretto è mio

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