venerdì 19 giugno 2009

Il Fiore magico



Prosegue dal post precedente.

Chi ha la fortuna di assistere a questa fioritura miracolosa, narra ancora la leggenda, può vedere la foresta illuminata a giorno, anche nelle parti più nascoste. (Il che equivale a far luce sulle proprie parti nascoste, inconsce) e può inoltre conoscere cosa stia succedendo e cosa succederà in ogni parte del mondo, cioé - come per il Fiore d'Oro del Tao, si spezzano i confini spazio-temporali (I Solstizi erano infatti "porte" per il mondo degli immortali).

Altre tradizioni collegano questo Fiore miracoloso o i suoi semi a "doni" più materiali, come tesori nascosti, oro, fortuna ...

In ogni leggenda, in ogni tradizione è sepolto un granello di profonda saggezza, un simbolismo che parla in modo diverso alle persone, ma che mantiene intatta ed aumenta la potenza dell'evento.

Il Giorno di Mezza Estate è una delle Feste con più larga diffusione e di antichissima tradizione che è giunta fino a noi.

Numerose sono le usanze, legate sia alla rugiada che ai fuochi, ma anche alla magia del giorno che permette facili divinazioni, o ancora alle leggende delle streghe che, nella vigilia di San Giovanni, volerebbero al raduno annuale sotto il Grande Noce.

Altri piccoli rituali vedono tuttora impiegate le erbe solstiziali, tra cui in primo luogo l'iperico (Erba di San Giovanni, Ipericum perforatum) che colto in questa notte assumeva proprietà apotropaiche, meritandosi il nome di "schiacciadiavoli".

A Pamplona (Spagna) fin dal 1500 si usa raccogliere erbe aromatiche da bruciare nei quadrivi per scongiurare le folgori, i tuoni e le tempeste.

In Irlanda sopravvive la tradizione celtica di far passare il bestiame tra grossi fuochi e si gettano le ceneri di questi fuochi nei campi per un abbondante raccolto.

La Festa del Solstizio d'Estate è nota anche fra i Berberi dell'Africa settentrionale che, nella loro Festa del 24 giygno - detta 'ansara', accendono fuochi con densi fumi per propiziare il raccolto dei campi e in cui fanno passare anche i malati per guarirli e gli oggetti più cari per preservarli.

Molto ricca di significati simbolici è un'usanza della zona di Kunz (Germania) in cui una ruota di paglia infuocata costruita su un colle con il contributo di tutta la popolazione, viene fatta rotolare fino a valle, con l'intento di spegnerla nelle acque della Mosella. Se la ruota riesce a giungere nelle acque ancora ardente, si traggono positivi presagi, sfavorevoli se l'impresa fallisce.

Le usanze e i piccoli rituali sono innumerevoli, così come innumerevoli sono le erbe associate a questa Notte, tra cui i chiodi di garofano, le spighette di lavanda, la verbena, l'artemisia, il lauro, il rosmarino, il ginepro, l'agnosto, ciascuna con le proprie virtù, diverse a seconda delle tradizioni locali, fino alla 'noce', ancora verde, che - colta in questa notte darebbe un nocino dalle virtù taumaturgiche.

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