Il cuculo in questi giorni di giugno sta cominciando a cambiare il suo canto.
Tra poco sarà "cuc-cucù" invece di "cucù".
C'è un'antica superstizione riguardo al canto del cuculo che mi ha sempre fatto un po' sorridere:
se, quando senti il cuculo ti metti a correre contando i suoi richiami e continui a correre finché non lo odi più, aggiungerai tanti anni alla tua vita quanti richiami del cuculo avrai contato.
In ogni lingua europea, questo uccello trae il suo nome dal suono che emette.
Il suo richiamo è il canto del maschio nella stagione primaverile degli amori.
Il cuculo non costruisce nidi. In Europa depone le sue uova nei nidi altrui, scegliendone uno con uova molto simili alle sue per colore.
E' uno dei pochi uccelli in grado di toccare anche i bruchi forniti di peli ispidi, dal momento che non viene infastidito dai rivestimenti esterni.
Il cuculo è un uccello calmo, pacato, con un becco graziosamente curvo e una disposizione molto particolare della dita delle zampe: due davanti e due dietro, per assicurarsi equilibrio e stabilità.
Questo uccello è stato a lungo simbolo di un nuovo destino e un nuovo stato nella vita degli esseri umani. La maggior parte delle antiche credenze ruotano intorno al suo canto e al momento in cui viene udito.
Molte persone credono ancora che, esprimendo un desiderio quando si sente il cuculo cantare, esso verrà esaudito. Qualsiasi cosa stiate facendo quando udite il suo verso, fatelo spesso per tutto l'anno: porterà fortuna.
Per i single, il numero dei richiami indicava spesso il numero di anni in cui la persona sarebbe rimasta senza innamorarsi, o che avrebbe dovuto attendere per sposarsi.
In Svezia, la direzione dalla quale il canto si udiva, rifletteva specificatamente il genere di destino a cui si andava incontro. Se proveniva da Nord, indicava dolore, da Est consolazione, da sud la fine di qualcosa, da ovest buona fortuna.
Sembra che anora oggi, in Europa, siano in molti a ritenere che dal suo richiamo si possano far previsioni molto accurate sulla pioggia. Un tempo veniva perfino chiamato "il corvo della pioggia".