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venerdì 1 luglio 2011

6 luglio, muore il web italiano

 Da L'Espresso, articolo di Alessandro Longo:

http://espresso.repubblica.it/dettaglio/6-luglio-muore-il-web-italiano/2154694http://espresso.repubblica.it/dettaglio/6-luglio-muore-il-web-italiano/2154694


Regime

6 luglio, muore il web italiano

di Alessandro Longo

Continuiamo a diffondere e a scrivere sui nostri blog, su facebook,  su tutto quanto possibile. 
Grazie a tutti,
Lara

mercoledì 29 giugno 2011

Attenzione, attacco informatico!

Warning

Cliccando qua e là mi son trovata l'articolo di  Michele SpallettaDelibera Agcom, la Rete si mobilita contro la censura In estrema sintesi:

Il popolo della Rete si mobilita per respingere il provvedimento dell’Agcom (l’Autorità garante per le Comunicazioni) che, se approvata, permette di rimuovere i contenuti pubblicati sul web che violano il copyright semplicemente per via amministrativa, attraverso gli Isp (Internet Service Provider).  leggi tutto l'articolo
 
Morale ci vogliono fregare!!!!!
Ennesima porcata!!!!
Io non ci sto
no censura

no bavagli

invito tutti i blogger
a pubblicare
un post contro la censura

mercoledì 19 gennaio 2011

Censura Legale a Report ai danni del giornalista Paolo barnard

Censura Legale a Report ai danni del giornalista Paolo barnard

http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2011/01/19/le-reazioni/


Inoltre:

La farsa continua: la Regione Veneto invita le scuole a censurare gli autori della lista nera
Lo trovate qu
http://www.booksblog.it/
La farsa continua: la Regione Veneto invita le scuole a censurare gli autori della lista nera 
Dopo la querelle tra Speranzon e il mondo della cultura italiana, che tra scrittori, giornalisti e blogger si è mobilitato in massa contro la proposta fuori dal mondo dell’assessore alla Cultura della Provincia di Venezia, oggi, dopo che lo stesso assessore aveva fatto un passo indietro, a rincarare la dose e ad aggravare la posizione di una certa classe politica, ci pensa l’assessore regionale all’Istruzione della Regione Veneto, ElenaDonazzan.

L’assessore dell’amministrazione Zaia, apparentemente con il beneplacito del presidente, ha infatti ribadito la volontà di impedire la diffusione dei libri degli oltre cinquanta autori della lista nera affermando che: «Nei prossimi giorni invierò a tutti gli istituti superiori del Veneto una lettera in cui esorterò insegnanti e bibliotecari a non diffondere tra i ragazzi i libri di questi autori. Sono diseducativi». Frasi che suonerebbero bene a Berlino negli anni Trenta, ma non certo a Venezia nel 2011.

Il problema si aggrava dunque, perché ormai non si tratta, come tutti speravamo, di una provocazione stupida e mal riuscita. Difatti, dalle parole dell’assessore regionale (che parla esplicitamente di “censura morale” e di “indirizzo politico”) si capisce come, una certa classe politica di questo paese, non solo non abbia rispetto per i valori democratici di base, bensì non riesca a capire, con una ingenuità che fa venire i brividi, che una battaglia di questo genere ha il gusto rancido del totalitarismo, vale a dire dell’ingerenza del potere sulla mente dei cittadini. O è il caso di chiamarli sudditi?

Via | Corriere Veneto http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/politica/2011/19-gennaio-2011/caso-battisti-regione-scrive-presidi-non-divulgate-libri-chi-l-ha-sostenuto-181285549223.shtml

lunedì 5 gennaio 2009

Facebook rifiuta di censurare i gruppi di sostegno a Riina

Avevo letto sul blog di Pino Amoruso (Aschenazia) un post che faceva riflettere su una fiction trasmetta su canale 5, che io non guardo mai.
Ora trovo on line questo articolo su La Repubblica

"Su Facebook vengono rimosse le foto di donne che allattano al seno", ribadisce da Palo Alto (California) il portavoce del social network più famoso di Internet, Barry Schnitt.

Ma è ormai polemica mondiale. "E invece perché nessuna censura nei confronti di chi inneggia su Facebook al capomafia Totò Riina?", ribatte un autorevole commentatore del quotidiano inglese Times.

"Davvero una strana morale - scrive Daisy Goodwin - quella che sostiene la necessità che il social network sia un ambiente sicuro anche per i ragazzini che frequentano Internet e poi non eccepisce nulla sui 2000 e più utenti, la gran parte giovanissimi, che inneggiano a un uomo che sta scontando molti ergastoli. Per Natale, i suoi fan gli hanno mandato persino gli auguri attraverso Facebook".

Nei giorni scorsi, quelle pagine su Riina e tanti altri mafiosi avevano fatto indignare la sorella del giudice Giovanni Falcone, Maria: "Purtroppo, il male esercita ancora fascino sui nostri giovani - aveva detto dalle pagine di Repubblica - bisogna impegnarsi perché ciò non accada. Certi messaggi su Internet, certi film non aiutano".

Su Facebook, invece, qualcuno continua a chiedere addirittura la beatificazione del compare di Riina, Bernardo Provenzano: all'appello "Santo subito" hanno già risposto in 152. Con accorate adesioni: "Grande padrino", "Sei il numero uno".

E' preoccupato Salvatore Borsellino, il fratello del giudice Paolo, anche lui vittima di Riina e Provenzano, per il proliferare di pagine Facebook che inneggiano ai padrini. "Credo che sia in corso una campagna ben precisa di disinformazione - dice - per delegittimare i magistrati, ma anche tutti coloro che cercano la verità sui misteri di Riina e Provenzano".

Borsellino, che è ingegnere e grande esperto della Rete, ha trovato in quelle pagine non solo messaggi deliranti, ma anche dell'altro: "Ci sono messaggi che tentano di mettere in discussione sentenze già passate in giudicato.
Non dimentichiamo - dice - che uno dei progetti principali dei padrini è ormai da anni quello di ottenere la revisione dei processi. Credo che su Facebook stiano operando agenzie ben precise di disinformazione. Agiscono dietro le foto e le identità di giovanissimi, ma non sono tali. Come fanno a sapere così tante cose sulle inchieste che hanno riguardato Riina e soprattutto i suoi complici già in galera? Uno soprattutto, il funzionario dei servizi segreti Bruno Contrada".

Intanto, su Facebook, sono già 34 i Bernardo Provenzano nella lista degli utenti del sociale network. E 14 i Totò Riina: al boss che volle l'avvio della stagione delle bombe, per eliminare i giudici Falcone e Borsellino, è dedicato uno dei più grandi fan club di Facebook, con oltre duemila iscritti.

Ma dal quartier generale di Palo Alto non arriva alcun annuncio di censura. Il problema restano le foto "esplicite", come le chiamano, in cui le mamme che allattano mostrano in maniera "troppo evidente" il seno. Il portavoce del social network tiene a precisare: "Allattare al seno è un atto naturale e meraviglioso. Siamo felici di sapere che numerose donne abbiano deciso di condividere questa esperienza su Facebook. Non agiremo nei confronti delle foto di allattamento che seguono i termini del regolamento". Tutte le altre rientrano nelle rigide regole di Facebook contro la nudità. "Assurdo", sentenzia il Times. E il dibattito corre anche sui blog siciliani.

Commenta con amarezza Giovanna Maggiani Chelli, dell'associazione dei familiari delle vittime di via dei Georgofili, dove i corleonesi Riina e Provenzano ordinarono una strage, nel 1993. "Davanti a tanta indifferenza e a tanto isolamento creato attorno a noi che cerchiamo ancora la verità, è più che giusto che i commentatori di Facebook scrivano che Riina è un grande o che cerchino il sosia di Bernardo Provenzano. In fondo loro hanno vinto".

http://www.repubblica.it/2008/12/sezioni/tecnologia/facebook-capodanno/mafia/mafia.html?rss

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