lunedì 24 novembre 2008

Madre

" Pungolo acuto, l'angoscia le straziò il cuore; le sue care mani lacerarono il velo sui capelli fragranti di ambrosia, ambo le
spalle poscia coprì con vesti scure, si precipitò sopra terre e mari, come san fare gli uccelli, sempre cercando.

Nessuno però volle darle notizie, né dio alcuno, né veruno degli umani mortali.

Per nove giorni Demetra sovrana vagò per la terra, con nelle mani faci accese, sofferente ricusò l'ambrosia, disdegnò del nettare la bevanda dolce di miele e mai non bagnò le membra "

( Inno omerico a Demetra )

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