Deve essere proprio l'Estate di San Martino, questa. Le giornate sono soleggiate, solo un po' fredde, ma è un piacere uscire, osservare, non pensare almeno per un po' a ciò che è successo all'Italia.
Stamattina con mio marito stavamo preparando spremute di arancio (lui si è buscato il raffreddore) e non ricordo come e perché ma ci siamo ritrovati tutti e due a canticchiare:
“ mo’ vene Natale, nun tengo denare…me fumo ‘na pippa e me vaco a cuccà…”
Un amico napoletano, una volta mi disse che quel "cuccà" non è semplicemente "coricarsi, dormire" come avevo sempre inteso io, ma ... qualcosa di più o ...di diverso ...
Nell'arguzia, Napoli è imbattibile o almeno lo è stata a lungo.
Intanto qui sono arrivate di nuovo le cinciallegre. Di solito compro i semi giusti per loro, ma niente le fa affollare sul mio davanzale come briciole di biscotti Pan di Stelle.
Il Mulino bianco ha colpito ancora ...