sabato 29 novembre 2008

Il berretto a sonagli

Il giullare andava nel giardino:
il giardino era immoto;
ordinò all'anima sua di levarsi
e posarsi sul verone dell'amata.


L'anima si levò in semplice veste azzurrina,
mentre i gufi lanciavano richiami:
l'avea resa sapiente il pensiero
di un passo quieto e leggero.


Ma la giovane regina non voleva ascoltarla;
si alzò con la sua chiara camicia;
tirò a sé i pesanti sportelli
e abbassò i saliscendi.


Egli ordinò al suo cuore di andare da lei,
quando i gufi cessarono i richiami;
in rossa veste palpitante
il cuore cantò per lei alla porta.

L'avea reso soave il sognare
di una chioma come un fiore fluttuante;
ma ella prese il ventaglio dal tavolo
e col suo alito lo allontanò per l'aria.


"Ho il berretto a sonagli" ei pensò,
"lo mando da lei e muoio";
e all'imbiancar del mattino
lo lasciò dove sarebbe passata.


La regina se lo pose sul seno,
sotto la nube dei capelli,
e le sue rosse labbra gli cantarono d'amore
finché le stelle emersero dall'aria.


Ella dischiuse porta e finestra
e il cuore e l'anima entrarono,
alla sua destra venne quello rosso,
alla sinistra venne l'azzurra.


Facevano un rumore di grilli,
un chiacchiericcio sapiente e soave
e i capelli erano un fiore rinchiuso,
e nei piedi la quiete d'amore.

William Butler Yeats

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