mercoledì 30 novembre 2011

Pupille

"Pupilla contro pupilla: guardandoti negli occhi da vicino scovo nel tuo cristallino un microscopico cinema.
Lo sapeva anche Platone: 'Hai tu notato che l'aspetto di chi guarda nell'occhio di chi gli sta di fronte, si riflette come in uno specchio in quella parte che chiamiamo pupilla, così da essere l'immagine precisa di chi ti rimira?".


Specchiarsi nell'occhio di un altro,
Così in certi romanzi gialli il detective riesce a scoprire l'assassino: ricercando nella pupilla dell'uomo ucciso l'impronta, la cicatrice visiva, di ciò che l'uomo ha visto un attimo prima di morire.


Il mago frate astrologo poeta filosofo e alchimista Tommaso Campanella era consapevole del grande potere contenuto in certi scambi di sguardo:
'L'occhio manifesta molte cose magiche, poiché quando un uomo incontra un altro, pupilla contro pupilla, il bagliore più potente dell'uno acceca, seduce e domina l'altro che non può sostenerlo e trasmette spesso sul più debole la passione che egli possiede: gli amanti l'amore, i collerici il disdegno, i turbati la tristezza..."


Dal libro di Alfonso Lentini "Piccolo inventario degli specchi" - Stampa Alternativa.

martedì 29 novembre 2011

Seconda vista



"Tutto ruota intorno al dramma di chi, come Kafka, Dostoevskij, Pasolini, è condannato a vivere una vita da esule nel mondo, proprio perché in possesso di 'seconda vista' che ha loro permesso di comunicare, come nessuno psicologo riuscirà mai a fare, le passioni segrete dell’Io, le sue cadute, le perversioni e le aspirazioni. Questo fenomeno racchiude il segreto della loro vocazione, e spiega le motivazioni che spingono molti scrittori, in maniera diversa e per fortuna non sempre così lacerante, a scrivere. Jorge Semprun, poeta e scrittore sopravvissuto alle deportazioni naziste diceva: “Io non possiedo altro che la mia morte, per dire la mia vita. È necessario che io crei della vita, attraverso questa mia morte e, il modo migliore per giungere a questo, è la scrittura"


Da "Oltre la terapia psicologica" di Aldo Carotenuto - Bompiani, pp. 365

lunedì 28 novembre 2011

Pino Amoruso Blog: Firma anche tu!!!

Pino Amoruso Blog: Firma anche tu!!!

Il Consigliere comunale di Pioltello Roberto Biolchini, eletto con i voti di Italia dei Valori, avrebbe dovuto dimettersi immediatamente subito dopo le elezioni comunali, sapendo benissimo che il suo partito non avrebbe consentito il doppio incarico, essendo già Consigliere Provinciale. Invece di mantenere fede a quanto concordato con Italia dei Valori, ha preferito cambiare partito, tenendosi così la poltrona. Questo è un atteggiamento inqualificabile e che non può passare sotto silenzio.

Firma qui per chiedere le

DIMISSIONI IMMEDIATE!

Trattato del Ribelle



"Il ribelle è il singolo, l’uomo concreto che agisce nel caso concreto. Per sapere che cosa sia giusto non ha bisogno di leggi, né di qualche giurista di partito. Il ribelle attinge alle fonti della moralità non ancora disperse nei canali delle istituzioni. Qui, purché in lui sopravviva una qualche purezza… tutto diventa semplice".

(Ernst Jünger)         


In questo sito, una recensione e il profilo dell'autore


domenica 27 novembre 2011

Robert Burns






Canta dolce tordo, sopra il ramo spoglio,
Canta, dolce creatura, io ascolto la tua melodia
E il vecchio Inverno, all'inizio del suo regno,
Al tuo gioioso canto spiana la fronte corrugata


Robert Burns (1759-1796)

sabato 26 novembre 2011

L'Albero di Natale letterario

Parole ancora attuali


Don-Luigi-Sturzo.jpg


"Si punta troppo sopra un interventismo statale che tende a dare in mano alle burocrazie l'economia del paese. Tutto ciò è contrario sia allo spirito cristiano che agli interessi nazionali, e rende più costosa e meno efficiente l'elevazione del lavoratore. "


" Il nord si deve persuadere che senza un mezzogiorno industrializzato l'Italia non potrà risorgere. Dall'altro lato tutti i meridionali coscienti debbono comprendere che è loro interesse organizzarsi, prendere iniziative e assumere le responsabilità."


"Si punta troppo sopra un interventismo statale che tende a dare in mano alle burocrazie l'economia del paese. Tutto ciò è contrario sia allo spirito cristiano che agli interessi nazionali, e rende più costosa e meno efficiente l'elevazione del lavoratore. " 


(Luigi Sturzo)


Da  qui 

venerdì 25 novembre 2011

La musica nera dei Mussolini




Su un giornale online mi sono fermata a leggere un breve articolo che ora riporto.
Non è una notizia eclatante, ma qualcosa di cui non ero a conoscenza e, in questo senso, la condivido volentieri:


Da I Mussolini clandestini del jazz a Villa Torlonia


"Edda, Vittorio, Bruno, Romano e Anna Maria, tutti e cinque i figli ufficiali di Benito Mussolini si ritrovavano spesso attorno al grammofono di casa per ascoltare dischi jazz. Uno di loro, in vedetta ai vetri di una finestra, dava l’allarme: eccolo, papà sta scendendo dalla macchina.. E di colpo i dischi sparivano in qualche nascondiglio.."






Questo particolare forse inedito della quotidianità del dittatore fascista – che odiava il jazz, lo considerava “musica contro” – me l’ha raccontato Giuseppe Barazzetta, detto Pip, novant’anni appena compiuti, "il cronista del jazz" come lui stesso ama definirsi. E’ appena uscito il suo libro di memorie, "Una vita in quattro quarti": pagine ricche di aneddoti, di testimonianze, di ritratti dei personaggi leggendari di questa musica, che lui ha conosciuto e di cui è diventato amico, da Louis Armstrong a Duke Ellington, da Benny Goodman a Charles Mingus; libro che è stato presentato in una serata-concerto all’Auditorium di Settimo Milanese, su iniziativa del Comune.


E tu, Pip, come hai saputo della “cellula blues” a Villa Torlonia, nella dimora del principale nemico del jazz? Addirittura i figli di Mussolini che ascoltano e amano la “musica negra” nei lontani Anni Trenta e Quaranta.. 


"E’ stato Romano Mussolini a parlarmene, lui jazzista poi apprezzatissimo nel dopoguerra".
Durante il ventennio, per dare un’idea della singolarità delle simpatie dei figli del duce, e più ancora nel periodo della guerra, chi pronunciava la sola parola "jazz" in pubblico veniva fermato e interrogato. 


I nomi degli artisti stranieri erano italianizzati. Louis Armstrong, per esempio, diventò Luigi Braccioforte, Benny Goodman Beniamino Buonuomo. Non bastasse, anche i titoli dei brani più popolari venuti da oltreoceano, erano tradotti. Anche qui qualche esempio: “Honeysuckle Rose” divenne “Pepe sulle rose” e la celeberrima “St.Louis blues” si chiamò “Le tristezze di S.Luigi”!


Barazzetta ci tiene a ricordare le tre etnie di cui è figlio il jazz: quella afroamericana(musicisti neri), quella ebraica di estrazione europea e la terza, la più sconosciuta, degli italo-americani, costituita dagli immigrati e dai loro discendenti."


L'articolo è di Antonio Lubrano.

mercoledì 23 novembre 2011

Ho combinato un pasticcio...


lavori_in_corso2.JPG





Troppo tardi stasera per rimediare causa sonno...

Domattina provo subito a sistemare tutto, sperando di capire che cosa abbia combinato.

A presto :)



Pensieri di ... Altri




"Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature, come dire, senza lacrime; una sorta di campo di concentramento indolore per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà, ma ne saranno piuttosto felici."


Aldous Huxley (26 luglio 1894 - 22 novembre 1963)

martedì 22 novembre 2011

Musica e ricordi


" .... Il ricordo riuscivo a sopportarlo, ma non riuscivo a sopportare la musica che rendeva letale quel ricordo."

(Pat Conroy "Beach Music" Bompiani)



Ecco una frase che sento mia e, come ogni altra volta che mi rispecchio in quanto scrive un autore, mi sento a casa.

lunedì 21 novembre 2011

Aforismi per questo lunedì


Non abbiamo la facoltà di sceglierci da soli i genitori purtroppo. Se non esistessero i genitori non ci sarebbe nemmeno la psicanalisi. (Catherine Breillat)


L'inconscio è l'oceano dell'indicibile, di tutto ciò che è stato espulso dalla terra del linguaggio, rimosso come risultato di un'antica proibizione. 
(Italo Calvino)


Volevo indagare il senso del divieto, le cause di una vergogna che non ci appartiene, ma viene determinata dallo sguardo dell'altro. (Catherine Breillat)

domenica 20 novembre 2011

Per integrare il mio post precedente

http://youtu.be/5EJ2_0OgkE4

Il testo è di Paola Turci.

Domenica 20 novembre 2011

Oggi è la giornata mondiale dei diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza.


Ogni tanto arrivano queste giornate che purtroppo poi passano e vengono appartate nella nostra memoria e nella vita di tutti i giorni.
Pensavo in un primo momento di riportare qualche racconto di Gianni Rodari, sempre in prima fila fra gli autori per l'infanzia, ma poi mi sono ricordata di avere scritto qualcosa che riguarda un po' tutti.


Latte e miele
"Io semplicemente mi rifiuto di considerare l'obbedienza una virtù, la curiosità un peccato e l'ignoranza del bene e del male uno stato ideale"

Queste parole sono state scritte da Alice Miller ne "Il risveglio di Eva".

Secondo Fromm l'amore materno presenta due aspetti: quello di tutte le cure necessarie perché il bambino viva e cresca e quello di infondergli l'amore per la vita, il senso che la vita e' bella, la gioia di vivere.

I due aspetti corrispondono rispettivamente ai biblici "latte" e "miele". Molte le madri che sono in grado di dare il "latte", poche quelle che oltre al "latte" sanno dare anche il "miele", perché solo una donna felice può dare anche il "miele", cioè contagiare il bambino con la sua felicita'.

L'essere umano può assumere un ruolo di creatore in vari modi, uno dei quali è l'amore per i propri figli.

"Oggi gli adulti si preoccupano molto che i bambini siano competenti ed efficienti, che sappiano usare il computer e conoscano le lingue straniere, e dimenticano invece quanto sia importante la fantasia.

La fantasia ci aiuta a vivere. In un futuro già presente, l'identità personale sarà sempre meno legata alla professione, poche persone potranno dire di sé: sono un ragioniere, un medico. Per molti il lavoro sarà un'attività marginale, provvisoria, mutevole. Diviene perciò necessario trovare altri interessi, altri luoghi di incontro, altri rapporti. In poche parole: inventarsi una vita." scrive Silvia Veggetti Finzi.

Scrive invece Janet Frame :
"...mi trovai ad assumere la parte a cui più ero abituata, quella della persona passiva la cui vita viene pianificata per lei mentre lei, per paura di essere punita o di suscitare reazioni, non osa rifiutare."
(pag. 470 di Un angelo alla mia tavola – Einaudi Tascabili)


sabato 19 novembre 2011

Ancora su Zygmint Bauman


Mi sembra gratificante continuare ancora per oggi a riportare stralci del pensiero di Zygmunt Bauman  ripresi dal libro sotto indicato:

La caratteristica più evidente della politica contemporanea, come disse Cornelius Castoriadis a Daniel Mermet nel novembre 1996, è la sua insignificanza: 
"I politici sono impotenti, (...) Non hanno più un programma. Ambiscono solo a rimanere in carica". 


L'avvicendarsi dei governi - persino degli "schieramenti politici" - non è un fattore decisivo; al massimo, è un'increspatura sulla superficie di un fiume che scorre ininterrottamente, uniformemente, inesorabilmente nella propria direzione, spinto dalla propria forza propulsiva. 


Cent'anni fa, la formula politica dominante del liberalismo era l'ideologia provocatoria e spavalda del "grande balzo in avanti". 
Oggi, è solo un tentativo di giustificare la resa: 


"Questo non è il migliore dei mondi immaginabili, ma il solo mondo reale. Inoltre, tutte le alternative sono peggiori, devono essere peggiori e si dimostrerebbero tali se si provasse a metterle in pratica". 


Il liberalismo odierno si riduce al semplice credo della "mancanza di alternative". Volendo scoprire le radici della crescente apatia politica, si può anche evitare di cercare altrove. Questa politica elogia e promuove il conformismo. E al conformismo si può arrivare anche da soli; si ha forse bisogno della politica per uniformarsi? Perché sopportare politici che, di qualunque colore siano, non possono promettere niente di diverso?


Dal Libro "La solidutine del cittadino globalizzato" di ZYGMUNT BAUMAN - Ed. Feltrinelli.

Disaccordo


(Zygmunt Bauman)



"Penso che la cosa più eccitante, creativa e fiduciosa nell'azione umana sia precisamente il disaccordo, lo scontro tra diverse opinioni, tra diverse visioni del giusto, dell'ingiusto, e così via. 


Nell'idea dell'armonia e del consenso universale, c'è un odore davvero spiacevole di tendenze totalitarie, rendere tutti uniformi, rendere tutti uguali."


(Zygmunt Bauman)


Altre notizie su Bauman qui

venerdì 18 novembre 2011

Lima Barreto



Il letterato per Lima Barreto ricopre innanzitutto un ruolo sociale, fare letteratura è resistenza, è denuncia, è uno scandaglio continuo delle ipocrisie piccolo borghesi che attanagliano la società. Il suo "scrivere militante" se da un lato lo accrediterà presso la critica, dall'altro lo porrà in perenne paragone col romanziere dei romanzieri suo predecessore Machado de Assis.


Il Brasile in cui vive e cresce Lima è un paese che pur avendo abolito la schiavitù resta fortemente schiavista nelle relazioni sociali e nei rapporti. La critica politica e sociale di Lima Barreto agisce in uno scenario politico desolante per gli spiriti come il suo che avevano sposato la causa della rivoluzione russa d’ottobre. 


La Repubblica Vecchia (1889-1930) divisa a sua volta in “Repubblica della spada” (1889-1894 presidenti militari) e Repubblica delle Oligarchie (1894-1930 presidenti provenienti dalle ricche famiglie delle oligarchie di San Paolo e Minas Gerais), rappresenta nella sua essenza tutto quanto Lima Barreto con una penna sferzante critica e attacca nei suoi racconti


Molte altre notizie su questo autore si trovano qui



ESTRATTI DAL DIARIO DI LIMA BARRETO


"1920, 4 gennaio


Sono in manicomio o, meglio, nei diversi suoi reparti, dal 25 del mese scorso. Sono stato nel padiglione osservazione, che è la tappa peggiore per chi, come me, ci entra trascinato dalla polizia. Ci tolgono i vestiti che portiamo e ce ne danno altri, appena in grado di coprire le nudità, e non ci danno né ciabatte né zoccoli. L’ultima volta che sono stato là mi hanno dato questo articolo di vestiario che mi è oggi indispensabile. Stavolta no. (…). Mi hanno dato una tazza di mate e, subito dopo, quando era ancora giorno, mi hanno buttato sopra un materasso di vegetale con una copertaccia, ben conosciuta dalla nostra povertà e miseria.
Non mi importa molto del manicomio, ma ciò che mi infastidisce è l’intromissione della polizia nella mia vita. Tra me e me, sono sicuro di non essere matto; ma a causa dell’alcol, mescolato a tutti i tipi di preoccupazioni che le difficoltà della mia vita materiale mi danno da sei anni, ogni tanto do qualche segno di pazzia: deliro.
Apparte questa prima volta in manicomio, sono stato colpito da una crisi identica, a Ouro Fino, e portato all’ospedale nel 1916; nel 1917 mi hanno ricoverato all’Ospedale Centrale dell’Esercito per la stessa ragione; ora torno in manicomio.
Sono sicuro che non ci tornerò per una terza volta; se ci esco è per andare al cimitero, che è qui vicino. Do troppo disturbo agli altri, compresi i miei parenti. Non è giusto che vada avanti così.
(…)
Sono tornato in cortile. Che cosa, Dio mio! Stavo lì come un tacchino, in mezzo a tanti altri, governato da un portoghese buono, che aveva un’aria rozza ma anche dolce e compassionevole, da contadino di Tras-os-Montes. Già mi conosceva dall’altra volta. Mi dava del tu e mi ha offerto delle sigarette. La prima volta che venni qui mi misero in isolamento e lui mi fece pulire il terrazzo, lavare i cessi dove mi fece anche un bel bagno con la sistola. Eravamo tutti nudi, con le porte aperte, e io mi sono vergognato molto. Mi sono ricordato del bagni di vapore di Dostoievski, nella Casa dei Morti. Mentre pulivo, ho pianto; ma ho pensato a Cervantes, allo stesso Dostoevskij, che hanno sofferto più di me ad Algeri e in Siberia.
Ah! La letteratura o mi uccide o mi dà ciò che le chiedo. (...)"


http://www.sagarana.net/rivista/numero19/saggio3.html

giovedì 17 novembre 2011

Ordine del giorno


A volte sento la mia vita scorrere come in questa poesia di Hans Magnus Enzensberger:


Ordine del giorno 


Telefonare consulente fiscale, lavorare un po'.
meditare sulla foto di una donna
che si è ammazzata.
Andare a vedere quando si è cominciata a usare
l'espressione immagine del nemico. 
Dopo il tuono osservare le bolle
che il nubifragio forma sul lastrico
e bere l'aria bagnata.
Fumare e guardare un po' di televisione senz'audio.
Chiedersi di dove viene il prurito del sesso
durante una squallida riunione.
Pensare per sette minuti all'Algeria.
Dar fuori in bestemmie come un dodicenne
su un'unghia che si è spezzata.
Ricordarsi di una precisa sera,
ventun anni fa, era di giugno,
un pianista nero suonava il cha cha cha
e qualcuno piangeva di rabbia.
Non dimenticare di comprare il dentifricio.
Cercar di capire perché 
perché Dio non lascia mai
in pace gli uomini, e neanche il contrario.
Cambiare la lampadina in cucina.
Ritirare dal balcone, con cautela,
la cornacchia fradicia, arruffata, inanimata.
Contemplare le nuvole, le nuvole.
Ma anche dormire, dormire.


Hans Magnus Enzensberger 


da Più leggeri dell'aria  - traduzione di Anna Maria Carpi

mercoledì 16 novembre 2011

L'umiltà del male




Leggo che domani, giovedì 17 novembre, a Rimini il sociologo Franco Cassano affronterà  "L’umiltà del male", prendendo le mosse dal suo saggio omonimo appena uscito da Laterza, che sta facendo molto discutere.


Nel quarto appuntamento del ciclo "Biblioterapia. Come curarsi (o ammalarsi) coi libri", che si svolgerà giovedì alle 21 presso la Sala del Giudizio del Museo della Città di Rimini, sono i confini del conflitto fra il Bene e il Male ad essere chiamati in causa, e Cassano li esplorerà a partire dalla sua inedita interpretazione della Leggenda del Grande Inquisitore, una sorta di poema in prosa inserito da F. Dostoevskij in “I Fratelli Karamazov”, il cui significato è ancora aperto, attuale e perturbante.
Da Libertas


Trovo anche uno stralcio del suo libro nella rubrica dedicata ai libri nel link sotto-indicato:


"Senza un'elite competente e coraggiosa la politica muore. Ma questa spinta morale deve sapersi confrontare con la maggioranza degli uomini, misurarsi con la loro imperfezione, deve diventare politica.
Come dimostra la figura del Grande Inquisitore, il male è un lucido conoscitore degli uomini e fonda il suo regno sulla capacità di coltivarne le debolezze. E sa adattarsi ai tempi, perché ha imparato a cambiare spalla alle sue armi: una volta esaltava la sottomissione, oggi offre con successo e su tutti i canali dosi crescenti di volgarità ed esibizionismo. Se vogliono far crollare questo potere, i migliori devono smettere di specchiarsi nella loro perfezione. Da sempre i Grandi inquisitori usano questo sentimento di superiorità per isolarli da tutti gli altri, per ridicolizzarne l'esempio e renderli innocui. 


Chi spera negli uomini deve inoltrarsi nella zona grigia dove abita la grande maggioranza di essi, e combattere lì, in questo territorio incerto, le strategie del male."


http://www.tuttiinpiazza.it/rubriche/libri/_l_umilt%C3%A0_del_male__di_franco_cassano/l_umilt%C3%A0_del_male_di_franco_cassano.asp

martedì 15 novembre 2011

Indian Summer in Canada


Vorrei riportare uno scritto di Andrea Lessona:
Canada, l’Indian Summer




"Il vento fruscia tra l’immensità dei boschi canadesi e fa danzare i rami sfavillanti d’acero. Il giallo delle foglie sfuma nell’arancio, sino a diventare rosso fuoco. E’ il Foliage, un regalo unico che ogni anno la natura fa all’uomo. E che qui, in Quebec, chiamano “Indian Summer”.


I nativi americani, prima che i colonizzatori bianchi li depredassero delle loro terra e della loro cultura, approfittavano di questo periodo mite per disfare i loro tepee e migrare lenti verso sud.


Ammiravano il paesaggio incandescente come oggi fanno i tanti turisti che arrivano nella zona francofona del Canada, presa d’assalto per godere di uno scenario sterminato che vive solo per 15 giorni grazie allo sbalzo climatico tra le notti fredde e i pomeriggi miti.


Gli “indiani” ringraziavano il Grande Spirito, rispettando la terra su cui vivevano e viaggiavano. Prendevano solo il necessario per proteggere il ciclo naturale della Vita e per ogni dono ricevuto pregavano.


Oggi la massa informe di visitatori arriva armata di macchine fotografiche, affolla i cottage, lascia carta di snack ovunque. Fanno a gara per entrare primi tra i negozietti che vendono porcellana e portare a casa un ninnolo da mostrare come uno scalpo.


I locali, ormai quasi tutti bianchi – retaggio dell’antica colonizzazione anglofrancese -, li sopportano a fatica. Ma li sopportano: per il bene dell’economia canadese. E, soprattutto, delle loro tasche.


Alcuni degli “autoctoni” si son fatti guide e portano a spasso i turisti mostrando la bellezza del luogo. Cavalli bradi al pascolo, laghi cristallini che si specchiano nel cielo, sfregiato dal volare libero di oche selvatiche. Poi, prima di migrare verso sud, i volatili riposano il loro piumaggio variopinto nell’acque del fiume San Lorenzo.


Rientrati nelle loro abitazioni in affitto, i visitatori gustano le mele rosse nate nei tanti frutteti. La mattina dopo, a colazione, spalmano sul pane caldo lo sciroppo d’acero ricavato da un foro nel tronco degli alberi.


Qui lo chiamano il “nettare dei boschi”: viene prodotto nelle case del sidro dopo la bollitura a una temperatura altissima. Il suo profumo inebria il cottage e si diffonde nell’aria frizzantina.


Dalla veranda in legno si vede l’arcobaleno sfumato tendersi basso nel cielo, ad altezza albero, e specchiarsi a terra dove le foglie cadute formano un pavimento variopinto. L’alba vibra di fuoco all'orizzonte."


Su questa affascinante estate indiana che da noi coincide con quella di S. Martino, avevo scritto qui http://estateincantata.blogspot.com/2009/10/indian-summer.html



lunedì 14 novembre 2011

2011-11-13金剛輪寺




Un foto bellissima di Perch Massa trovata su Picasa

Aforismi per un lunedì di novembre


Ero bambino alla fine degli anni Quaranta, anni in cui l'educazione cattolica era fondata sul terrore: della minaccia comunista e della morte. Non ricordo momenti di esaltazione del credente, ma solo una richiesta di martirio. Il messaggio che arrivava a noi bambini era questo: il comunismo avrebbe scristianizzato il mondo e l'unica salvezza sarebbe stata trasformarsi in martiri.
(Marco Bellocchio)


In Italia abbiamo perso la capacità di sentire il bello, quel bello che per secoli abbiamo dato al mondo e che adesso non sentiamo più
(Riccardo Muti)

domenica 13 novembre 2011

Dopo Berlusconi

Pino Nicotri | Blitz quotidiano:


Troppi italiani stanno abboccando a (altri) due luoghi comuni quanto mai pericolosi. Il primo luogo comune è che Silvio Berlusconi dimettendosi dimostra un elevato senso dello Stato, si comporta cioè davvero da grande...

Se credete, potete leggere l'intero articolo qui

sabato 12 novembre 2011

Georg Trakl e Novembre


AUTUNNO TRASFIGURATO


Imponente finisce così l'anno
con vino dorato e frutto dei giardini.
Intorno tacciono meravigliosi i boschi
e sono del solitario compagni.
Ed ecco dice il campagnolo: Tutto è bene.
Voi campane serali con suono lungo e lieve
alla fine ci date ancora lieto coraggio.
Una schiera di uccelli saluta in viaggio.
È il dolce tempo dell'amore.
Nel battello giù lungo l'azzurro fiume
come bene si accosta quadro a quadretto -
e il tutto tramonta in pace e silenzio.

venerdì 11 novembre 2011

Io uso le nuove pagine dinamiche


Da quando ho riaperto il blog, ho iniziato a utilizzare le pagine dinamiche.
Ogni tanto occorre cambiare qualcosa, almeno a me piace ...


Pochi altri blogger lo hanno fatto, quindi posso citarne uno solo, quello di Michele di Pianeta Tempo libero, che spiega benissimo come funziona per chi legge.


http://pianetatempolibero.blogspot.com/2011/11/informazione.html


Altre Informazioni sulle visualizzazioni dinamiche per i lettori



Oggi Blogger ti offre sette nuovi modi per goderti i tuoi blog preferiti.
  • Classic: un pizzico di modernità su un modello tradizionale
  • Flipcard: le foto sono disposte l'una a fianco all'altra, in tutta la pagina
  • Magazine: un elegante layout in sobrio stile editoriale
  • Mosaic: una composizione di immagini e testi di diverse dimensioni
  • Sidebar: una visualizzazione in stile "casella email", con una pagina di lettura per scorrere rapidamente e sfogliare le pagine
  • Snapshot: una bacheca interattiva per i tuoi post
  • Timeslide: i tuoi post sono disposti per intervallo di tempo, in linea orizzontale
Le visualizzazioni dinamiche semplificano la lettura dei blog preferiti. Ancora meglio: ti aiutano a scoprire post scritti tanto tempo fa, che probabilmente ti erano sfuggiti.
Ora gli autori possono configurare i propri blog con le visualizzazioni dinamiche, selezionando la visualizzazione predefinita che meglio si adatta ai loro tipi di post. Per provare un blog con una visualizzazione diversa da quella predefinita, puoi semplicemente selezionare un altro stile di visualizzazione dalla barra degli strumenti, che in alcuni casi si trasforma in una linea sottile mentre scorri le pagine. Perché la barra degli strumenti riappaia basta passare con il mouse sopra la linea.

Per saperne di più e se interessa, ovviamente, metto qui anche il link di Google dove è spiegato bene il tutto.


 http://www.google.com/support/blogger/bin/answer.py?hl=it&answer=1229061&ctx=cb&src=cb&cbid=15z1h3oikz8fp&cbrank=2

Luc Besson

"Il cinema è l'opposto della politica: si sa che è finzione ma si può lo stesso raccontare la verità a partire da una storia che tutti sanno essere finta. 


La politica al contrario pretende di dire la verità, ma poi alla fine è tutto cinema"


(Luc Besson)

giovedì 10 novembre 2011

Attraversare la vita



Personalmente ho sempre pensato che per capire l'Altro, occorra aver provato le sue esperienze.
Trovo quindi in questo libro come una conferma ...


(Estratto dal libro di Aldo Carotenuto)


I momenti in cui siamo più autentici, paradossalmente sono quelli in cui siamo più "folli", disancorati dalla realtà: come quando sogniamo. 


Allora ogni cosa assume un significato più vero, quasi viscerale. L'amore, la morte, la bellezza, il dolore non sono più soltanto metafore di quella vignetta che è la vita quotidiana, con i suoi inutili affanni e falsi dilemmi, ma i nostri amori, la nostra morte, il nostro dolore... 


È inutile ingannarsi sulle possibilità altruistiche dell'animo umano: comprendiamo il dolore altrui solo quando lo abbiamo vissuto in prima persona. Le immagini di morte che ci rimandano i nostri televisori non ci colpiranno quanto la morte di una persona amata. La Fame di un bambino del Terzo Mondo non sarà mai la nostra fame o quella di nostro figlio. 


La personalità costituisce un tratto, una bellezza interna, una forza che dà luce al nostro sguardo, una veridicità che ci rende unici. Ma in questo percorso di auto-conoscenza dobbiamo arrenderci all'idea che "l'uomo è misura di tutte le cose" in quanto non esiste comprensione che sia estranea ai propri limiti esperienziali. 


Conosco nella misura in cui ho vissuto. La riflessione su se stessi è un compito difficilissimo che viene attivato, per alcuni, soltanto in determinate circostanze della vita. È per questo che il viaggio che mi propongo di descrivere ha il limite di una imprescindibile insondabilità: è l'esperienza di un singolo uomo e di come "vede" il mondo.


"Attraversare la vita" - Aldo Carotenuto - ed. Bompiani


Da Centro Studi Psicologia Letteratura

mercoledì 9 novembre 2011

Saggi


"Per questo non mi piace l'opinione di quello che pensava di frenare con una moltitudine di leggi il potere dei giudici, delimitando quindi la loro funzione: non si accorgeva che c'è tanta libertà e ampiezza nell'interpretazione delle leggi, quanta nella fabbricazione di esse. E s'illudono anche coloro che pensano di ridurre e arrestare le nostre discussioni richiamandosi alla precisa parola della Bibbia. Infatti il nostro spirito non trova davanti a sé un campo meno spazioso quando verifica il sentimento altrui di quando espe il proprio e, così facendo, pensa che ci sia meno animosità e asprezza nel glossare che nell'inventare..."

Saggi III, 13 - Michel de Montaigne

martedì 8 novembre 2011

L’insostenibile Leggerezza dell’Essere





"Per Sabina vivere nella verità, non mentire né a se stessi né agli altri, è possibile soltanto a condizione di vivere senza pubblico. Nell'istante in cui qualcuno assiste alle nostre azioni, volenti o nolenti ci adattiamo agli occhi che ci osservano, e nulla di ciò che facciamo ha più verità. Avere un pubblico, pensare a un pubblico, significa vivere nella menzogna. Sabina disprezza la letteratura nella quale gli autori rivelano ogni piega intima di se stessi e dei loro amici. L’uomo che perde la propria intimità perde tutto, pensa tra sé Sabina. E l’uomo che se ne sbarazza di sua spontanea volontà è un mostro. Per questo Sabina non soffre per nulla di dover tenere nascosto il proprio amore. Al contrario, solo in quel modo può "vivere nella verità"."


L’insostenibile Leggerezza dell’Essere - Milan Kundera -  Adelphi Editore

lunedì 7 novembre 2011

L’uomo che sussurrava alle oche

L’uomo che sussurrava alle oche - Wired.it:


L’uomo che sussurrava alle oche

108 anni fa, a Vienna nasce il famoso zoologo Konrad Lorenz. Studiando gli uccelli scopre il fenomeno dell’imprinting, dando vita all'etologia

oche delle nevi




Altri link che riportano a Konrad Lorenz:




Follia
Le emozioni degli animali

Volti umani




Non incontrerai mai due volti assolutamente identici. Non importa la bellezza o la bruttezza : queste sono cose relative. Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto. E’ trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per  stessi. 


(Cit. da autore sconosciuto)

domenica 6 novembre 2011

Notturno

Notturno




  
Attraverso un villaggio di notte,
gli edifici avanzano
alla luce dei fari – sono svegli,
vogliono bere.
Case, fienili, insegne, vetture vuote –
è ora che
si vestono di Vita. Gli uomini dormono:


alcuni dormono in pace, altri
hanno tratti tesi
come se si allenassero per l’eternità.
Non osano lasciar andare tutto,
nonostante il sonno pesante.
Riposano come sbarre abbassate
mentre il mistero scorre.
                                                                         
Fuori dal paese la via s’inoltra
tra gli alberi del bosco.
E gli alberi, gli alberi tacciono
d’accordo tra loro.
Hanno il colore teatrale del bagliore
del fuoco.
Come sono chiare le loro foglie!
Mi seguono fino a casa.


Sdraiato, mi sforzo di dormire,
vedo immagini sconosciute
e segni che si annotano da soli
dietro le palpebre
sulla parete del buio. Nella fessura
tra veglia e sogno
una grande lettera cerca di infilarsi invano.


Tomas Tranströmer

sabato 5 novembre 2011

In penombra

Ci appartiene veramente soltanto ciò che noi stessi portiamo alla luce estraendolo dall'oscurità  che abbiamo dentro di noi...
 

Intorno alle verità  che siamo riusciti a trovare in noi stessi spira un'aura poetica, una dolcezza e un mistero i quali non sono altro che la penombra che abbiamo attraversato.

(Da “Tempo ritrovato" - Marcel Proust)

Sentirsi giovani


Tutelare la mente da un invecchiamento precoce significa lasciar spazio alla creatività e non chiudere i conti con la vita. Dobbiamo vivere nel presente e liberare il cervello dalla marea di cose inutili con le quali lo imbottiamo. Per ritornare a considerare la vecchiaia come l'"età dell'oro" è opportuno smettere di chiedere al cervello prestazioni efficientistiche. Sentirsi giovani non significa ricordare i nomi dei compagni delle elementari. Meglio, molto meglio che la mente possa ogni giorno rinnovarsi attraverso fantasia e creatività.
(Raffaele Morelli) 

venerdì 4 novembre 2011

Alcuni link sull'alluvione che sta creando morte




http://www.tzetze.it/tzetze_news.php?url=http%3A%2F%2Fwww.fanpage.it%2Fmaltempo-a-genova-muore-una-donna-travolta-dalla-piena-video%2F

"Amici la situazione a Genova è purtroppo disastrosa, comunque se conoscete persone che vivono li e potete magari entrare in contatto avvertitele che tutti devono salire ai piani alti, devono lasciare le case e cercare riparo comunque una cosa importante: rischio per una piena del Bisagno dalle 16 in poi secondo fonti on line, quindi tutti lontani....


Il numero  verde per l'emergenza a Genova:


800177797


Che Dio possa dare una mano a tutti quanti voi della Liguria...."




Da qui http://vivereverde.blogspot.com/2011/11/alluvione-in-liguria.html

La caduta degli dei



In questi giorni, come un ritornelllo, mi si affaccia alla mente il titolo di un film di Luchino Visconti:
"La caduta degli dei" 


E mi rifaccio a un post trovato per caso stamattina cccp.myblog.it
che riporta quanto segue:


"Se il governo cadrà, come molti commentatori danno quasi
per certo, non sarà per merito dell'opposizione parlamentare;
se il governo cadrà, perché siamo giunto alla fine dell'impero,
non sarà per merito dell'opposizione delle piazze; se il
governo cadrà, nonostante la cocciuta ed interessata
opposizione dello stradentiera ridens, sarà solamente a
causa di dissidi interni alla sua maggioranza.


Se il governo cadrà sarà anche a causa della squallida
immagine che il nostro Paese ha dato - e continua a dare - al
mondo intero: l'immagine di un Paese del quarto mondo,
abitato da un popolo da quarto mondo.


La lite tra lo stradentiera ed il suo ministro dell'economia, quel
comunista di Julis Tremari, è stata non è stata la sola "goccia
che ha farà traboccare il vaso": altre gocce sono state i primi
timidi distinguo di alcuni suoi parlamentari, i quali - come topi
che hanno capito il prossimo naufragio della nave - hanno
pensato bene di mettersi in salvo!


Teniamoli ben presenti questi topi perché nel caso di elezioni
politiche anticipate correremmo il rischio di vederceli candidati
in altre liste elettorali.


A tal scopo mi propongo di fare un elenco di tutti costoro in
modo da portare a conoscenza - quando sarà il momento - ai
più sprovveduti tutti i nomi di questi "onorevoli".


Sono stati gli onorevoli voltagabbana che col loro voto di
fiducia del 14 dicembre 2010 hanno permesso al governo di
vivacchiare ancora un anno, producendo danni spaventevoli al
Paese, che col loro voto hanno tentato, talvolta riuscendovi,
di fare carriera politica, di ottenere posti ed incarichi di governo.


Ma se il governo cadrà non dovremmo essere molto severi
verso noi stessi per le azioni che non abbiamo compiuto, per
i movimenti di piazza che non abbiamo saputo realizzare, ma
ci basti il risultato: stradentiera ridens a casa!
Una cosa più delle altre dovrebbe rammaricarci: che - se il
governo cadrà - a togliere le castagne dal fuoco sarà un altro
governo invece di quello di stradentiera, responsabile del
disastro italiano!


Il neretto è mio

giovedì 3 novembre 2011

BLOG DI CIPIRI: Pier Paolo Pasolini

Dal  BLOG DI CIPIRI: Pier Paolo Pasolini



Ieri ricorreva il 36° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini.


"Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario o dettato da sua necessità di carattere economica, che sfugge alle logiche razionali. Io detesto soprattutto il potere di oggi.


Ognuno oggi ha il potere che subisce, è un potere che manipola i corpi in una maniera orribile e che non ha niente da invidiare alla manipolazione fatta da Himmler o Hitler. Manipola trasformandone la coscienza, cioè nel modo peggiore istituendo dei nuovi valori che sono valori alienanti e falsi.


I valori del consumo, che compiono quello che Marx chiama: "un genocidio delle culture viventi".


Sono caduti dei valori e sono stati sostituiti con altri valori sono caduti dei modelli di comportamento e sono stati sostituiti con altri modelli di comportamento. Questa sostituzione, non è stata voluta dalla gente, dal basso, ma sono stati imposti dagli illustri del sistema nazionale. Volevano che gli italiani consumassero in un certo modo e un certo tipo di merce e per consumarlo dovevano realizzare un altro modello umano.


Il regime, è un regime democratico, però quella acculturazione, quella omologazione che il fascismo non è riuscito assolutamente a ottenere, il potere di oggi, il potere della società di consumi è riuscito a ottenere perfettamente, distruggendo le varie realtà particolari.


E questa cosa è avvenuta talmente rapidamente che noi non ce ne siamo resi conto. È stata una specie di incubo in cui abbiam visto l'italia intorno a noi distruggersi, sparire e adesso risvegliandoci forse da quest'incubo e guardandoci intorno, ci accorgiamo che non c'è più niente da fare.


L'uomo è sempre stato conformista. La caratteristica principale dell'uomo è quella di conformarsi a qualsiasi tipo di potere o di qualità di vita trovi nascendo. Forse più principalmente l'uomo è narciso, ribelle e ama molto la propria identità ma è la società che lo rende conformista e lui ha chinato la testa una volta per tutte agli obblighi della società.
Io mi rendo ben conto che se le cose continuano così l'uomo si meccanizzerà talmente tanto, diventerà così antipatico e odioso, che, queste libertà qui, se ne andranno completamente perdute.


Pier Paolo Pasolini





mercoledì 2 novembre 2011

Novembre


Giace morente l'anno nella luce di questa sera;
Nei boschi autunnali medita il poeta,
Ode sospiri di malinconia
Tra le foglie avvizzite.


Non così, ma, come spirito glorificato
L'angelo dell'anno dice addio, depone le vesti,
Verdi in primavera.
O rilucenti dell'azzurro estivo.


E avendo compiuto la sua missione in terra,
Riempite di biondo grano mille valli,
Frutteti di rosei frutti,
E sparsi i suoi fiori intorno ...


Indugia per un attimo a ponente,
Mentre il sole calante volge al tutto
Un dolce sorriso di saluto
E poi ritorna a Dio.


(Poeta tedesco di fine '800 di cui non ricordo il nome)

martedì 1 novembre 2011

Volevo essere una farfalla


A Bologna si è svolta ieri la rassegna Gender Bender ed è stato presentato il saggio di Michela Marzano, Volevo essere una farfalla.
Riporto quanto ho trovato scritto di questo su Il Fatto quotidiano 



"Tra olgettine e veline raccogliamo quello che è stato seminato per tanti anni: una tendenza a dare così poco valore alle donne che in  molte sono cresciute con l'idea non di avere nessun altro valore che quello di un semplice prezzo”


È una platea con una caratteristica: quella di avere una predominanza femminile. Tra chi ascolta la filosofa e saggista Michela Marzano, docente all’università Paris Descartes e ospite a Bologna del festival Gender Bender, il rapporto tra i sessi è almeno di uno a quattro per le donne. 
E poi c’è un’altra caratteristica che contraddistingue chi ha voluto assistere alla libreria Ambasciatori di via Orefici a Bologna alla presentazione del suo "Volevo essere una farfalla" (Mondadori, 2011): essere per lo più over 35, per quanto qualche volto più giovane qua e là spunti.


Sarà un caso – o forse no, perché, dice Marzano, “il caso non esiste” – che siano queste le due peculiarità attorno a cui si articola il pubblico che vuole sentire il suo racconto sull’anoressia, un “sintomo” che porta “all’euforia perché ci si sente più forti della propria fame. Quindi, a quel punto, pensi di non aver più bisogno di niente e di nessuno. Però poi arrivi a non controllarla più, la fame, e nel mio caso la fame era diventata tutto. Non c’era altro, non pensavo ad altro che al cibo perché morivo di fame”.


Si mette a nudo, Michela Marzano, incurante – come le facevano notare familiari e amici prima di scrivere il libro – del fatto di essere un personaggio pubblico. Perché parte da un concetto: lo studio dell’“evento che attraversa l’essere umano” così come lo concepiva Hannah Arendt, che partiva dal “suo” evento, le ceneri lasciate dal totalitarismo nazista. “Il ‘mio’, invece, mi ha portato per 15 anni a studiare a temi particolari, come il corpo, la sessualità, le violenze contro le donne. Poi è giunto il momento di mostrare ciò che c’era dietro e dare un nome a quell’evento che ha attraversato me”.


È un viaggio in un “inferno” generato da un rapporto genitore-figlia. Un rapporto fatto di pretesa di perfezione da un lato e dall'altro di amore.

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