Nel giardino di una casa di campagna, visibile dal marciapiede esterno, un grosso signore con tanto di barba striscia accoccolato per il prato tracciando degli otto, mentre continua a guardarsi indietro e a fare ininterrottamente ‘qua qua qua …’.
E’ la descrizione che l’etologo Konrand Lorenz ci dà del proprio comportamento durante uno dei suoi memorabili esperimenti con gli anatroccoli (nella fattispecie, si era sostituito alla loro madre).
"Ero molto compiaciuto", scrive, "dei piccoli che ubbidienti e precisi seguivano trotterellando il mio 'qua qua', quando a un certo momento alzai gli occhi e vidi una fila di volti allibiti affacciata sopra la siepe del giardino: una intera comitiva di turisti mi guardava stupefatta".
L’erba alta nascondeva gli anatroccoli e quello che vedevano i turisti era qualcosa del tutto inspiegabile, un comportamento veramente folle.
(KONRAD LORENZ , da “L’anello di re Salomone”)
E’ la descrizione che l’etologo Konrand Lorenz ci dà del proprio comportamento durante uno dei suoi memorabili esperimenti con gli anatroccoli (nella fattispecie, si era sostituito alla loro madre).
"Ero molto compiaciuto", scrive, "dei piccoli che ubbidienti e precisi seguivano trotterellando il mio 'qua qua', quando a un certo momento alzai gli occhi e vidi una fila di volti allibiti affacciata sopra la siepe del giardino: una intera comitiva di turisti mi guardava stupefatta".
L’erba alta nascondeva gli anatroccoli e quello che vedevano i turisti era qualcosa del tutto inspiegabile, un comportamento veramente folle.
(KONRAD LORENZ , da “L’anello di re Salomone”)