mercoledì 4 luglio 2012

Ibisco, luglio e …


E’ fiorito l’ibisco nel mio giardino. Già da giorni in effetti, ma solo ieri mi sono fermata ad ammirarlo.
Ho sentito quasi un bisogno di farlo, il bisogno di guardarmi attorno e di godere di quello che di buono ci regala la Natura o un semplice giardino.




A volte, di mattina presto, quando esco in giardino con Frida, la mia cagnolina, assaporo il silenzio e il canto di qualche uccellino.
Mi rivolgo a Frida e le chiedo:
“Senti che bel silenzio?” Lei mi guarda e mi lecca una gamba…


Stamattina il ragazzo di mia figlia è patito per Minsk in Russia.
Il suo lavoro prevede questo, quindi nessuna sorpresa.


Penso ai diritti dei lavoratori, quei diritti ottenuti  dalle lotte degli operai, dei sindacati, ecc.… e mi ritrovo di nuovo con l’angoscia nel cuore.


Minsk in Russia




Mi tuffo in un brano da L’Estate incantata di Ray Bradbury per placare la sofferenza che provo per il nostro mondo che sembra andare a rotoli.


Estate incantata, già le parole svelano la poesia, il ricordo dell’infanzia, di un mondo dove le macchine sono ancora oggetti curiosi, e si dà rilievo alle persone viste di scorcio, individuandone tuttavia le caratteristiche salienti.


“Niente al mondo poteva andar bene tranne l’acqua pura che avesse origine nei laghi lontani e nella rugiada che di mattina bagna i prati d’erba; acqua, cielo, trasportata per millecinquecento chilometri dalle nuvole pesanti, sferzata dal vento, attraversata da correnti ad alto voltaggio, condensata infine nell’aria fresca. 


Quando pioveva quell’acqua racchiudeva in ogni goccia una parte di cielo. 
Il vento dell’ovest, dell’est, del nord e del sud facevano la pioggia, e la pioggia in quell’ora di riti, dava il suo contributo per far nascere il vino.
Douglas si precipitò con il secchio e lo immerse nella cisterna dell’acqua piovana. “Eccoci!”


L’acqua pareva di seta: seta chiara, d’un vago color azzurro. A berla faceva sentir morbide le labbra, la gola e il cuore. 


Bisognava trasportarla in cantina nei secchi e nelle tazze, e là farla scorrere a rivoli, a torrenti sul raccolto dei fiori.


C’era odore di pioggia. Alle spalle di Tom la mamma stava stirando e spruzzando acqua da una bottiglia di ketchup sui vestiti troppo asciutti.”




Da L'Estate incantata di Ray Brandbury

Tutte le immagini sopra riportate sono prese dal web


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