"Alle 17 di solito smettevo di lavorare, una corsa negli spogliatoi per una lavata veloce... e via all'università.
Siano nel '68 gli anni della contestazione
Quando giovani, operai, studenti, con la loro carica di protesta e contestazioni sembravano far vacillare i governi e i sistemi politici in cambio di una trasformazione radicale della società.
Questo movimento del '68 ci ha fatto sognare, sperare in un mondo migliore ma forse utopistico, impossibile.
Ma di certo ha spaccato e distrutto la moralità e la sensibilità mondiale fino ad allora appoggiata su valori borghesi, capitalistici, clericali.
...
Questo clima innovativo, nuovo, si respirava a pieni polmoni, nell'ambiente universitario. (...)
Ti sentivi protagonista, partecipe di un mondo che stava cambiando radicalmente o almeno credevi.
........... Siamo noi adulti della generazione del '68 che abbiamo fallito, che non siamo riusciti a creare un mondo migliore come sognavamo. Sì, ci è sfuggito e i ricchi sono diventati sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri .......
Ed ora alcuni di noi, i peggiori, non trovano di meglio che definire bamboccioni i giovani.
Mi vergogno!"
Da "La trattoria" di Michele Scaperotta
Immagine presa in rete