E' il 19 marzo e in molti ricordano la figura del padre. Una figura spesso assente dalla nostra vita di oggi.
Comunque, per rispettare la data, ricorro a un post già messo in passato qui, su questo blog.
Un padre
C'è un brano nel Giardino dei Finzi Contini, dove il protagonista, sconvolto dal dolore per l'amore non ricambiato da Micol, nonché sconfitto dal mondo, torna a casa e incontra il padre (nel film che fu realizzato da Vittorio De Sica - il padre è impersonato dal grandissimo attore che fu Romolo Valli), dicevo - c'è un brano che a mio avviso è toccante, il padre che parla al figlio-protagonista:
"Ti passerà - continuava - ti passerà: e molto più presto di quanto tu non creda. Certo, mi dispiace, immagino quello che senti in questo momento.
Però un pochino anche ti invidio. Nella vita, se uno vuol capire, capire veramente come stanno le cose di questo mondo, deve morire almeno una volta.
E allora, dato che la legge è questa, meglio morire da giovani, quando uno ha ancora tanto tempo davanti a sè per tirarsi su e risuscitare ...
Capire da vecchi è brutto, molto più brutto.
Non c'è tempo per ricominciare da zero."