giovedì 8 marzo 2012

Con parole altrui - sull'otto marzo


Da  mymag.it


Ho trovato il testo della lettera che ricopio sotto, su questo sito  


" Il problema è che le donne che “scelgono” di uniformarsi al conformismo imperante riproducendo pedissequamente i modelli sociali che vedono in tv e che probabilmente hanno seguito da bambine su spinta dei genitori non hanno sviluppato uno spirito critico perché non è stato loro insegnato.
… Questa è la visione ottimistica. 


Ma credo ci sia anche una più reale, ossia, loro han deciso così perché stanno bene così e del resto gliene importa molto poco. Non siamo più nel medioevo, non viviamo più distanti gli uni dagli altri, l’accesso all’informazione ed alla cultura è alla portata di tutti/e. Certo .. bisogna volerlo ..


Sugli abiti succinti.. che dire.. non credo sia l’abito da condannare ma l’atteggiamento della persona.


Io penso che per tante (sigh) donne, sentirsi libere, significa ricevere una mimosa, uscire in minigonna truccate e con le amiche, per andare prima al ristorante e poi allo spogliarello maschile.
Loro scelta, per carità. Contente loro …
Ma povere a mio avviso, molto povere.
Che nulla , ma proprio nulla hanno capito di questa giornata."




Ci sono, come quasi sempre, diverse angolazioni, da cui cogliere lo spirito di questa giornata.
Guardiamo per esempio questa foto di donna che sa ... ancora piangere.




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