giovedì 26 gennaio 2012

Giornata della memoria, ma abbiamo capito davvero?

Shoah: pulsione di annullamento e ribellione:


Copio questo articolo solo in parte dal sito linkato sotto, sul quale si può leggere il tutto.


" Come ogni anno il 27 gennaio viene celebrato come ‘giorno della memoria’. Tutto giusto, niente da dire, sicuramente questa giornata di riflessione è necessaria per cercare di capire questa tragedia umana e per ribadire il rifiuto assoluto verso un pensiero delirante che ha permesso la shoah.
Quindi momento di ricordo storico necessario anche se certamente non sufficiente a colmare il sentimento di orrore che ogni anno incrina le nostre ‘certezze’ sulla capacità della ragione di essere il baluardo della pazzia che genera il disumano.

Neppure parole come l’ebraico ‘shoah’,  tantomeno ‘olocausto’(sacrificio), possono servire per narrare alla nostra mente la verità sull’orrore di quegli anni. Certamente il termine verbale ‘shoah’, che sta per ‘desolazione, catastrofe, disastro’, non è in grado di rappresentare la verità su quella realtà così mostruosa da risultare assurda ed incomprensibile. 


Cimitero ebraico a Ferrara

Servirebbero altre parole capaci di evocare meglio e di più i volti di circa sei milioni di ebrei, e almeno altri due milioni di esseri umani tra, omosessuali, seguaci di Geova, dissidenti politici, persone con handicap fisici o psichici, ecc., fatti letteralmente sparire dalla faccia della terra. 



Servirebbero altre parole che contengano un riferimento all’umano che la parola ‘shoah’ non ha: i vocaboli ‘desolazione, catastrofe, disastro’ non si riferiscono a realtà umane. Per dare un’immagine più definita basterebbe far seguire le tre parole dall’aggettivo ‘umano’. Ma ancora non sarebbe sufficiente per far apparire la verità vera. 

Si rimane sempre lì ascoltando il suono di queste parole a chiedersi perché è successo? Perché tutti o quasi tutti – il Vaticano ne è un fulgido esempio - in tutto il mondo hanno voltato la faccia dall’altra parte per non vedere? Qual è stato il virus invisibile che, come nel romanzo di Saramago ‘Cecità’, ha causato un’epidemia che ha accecato milioni di esseri umani consentendo queste atrocità? 

E poi altre domande dovrebbero seguire: ciò che è successo è servito per creare per sempre un antidoto? Abbiamo i mezzi razionali, civili ed etici per far in modo che l’orrore non si ripeta mai più? Possiamo essere certi che non possa più accadere che esseri umani, legittimati dalle istituzioni e dalla stragrande adesione morale di milioni di cittadini, uccidano sadicamente e facciano sparire altri esseri umani? 

Sappiamo che la risposta a queste ultime domanda è negativa, lo dicono centinaia di accadimenti che sono sotto gli occhi di tutti noi. Basti pensare alla tragedia che ci è più vicina, così vicina che nessun politico ne parla e che è nascosta dai media: i campi di concentramento nel deserto libico ‘creati’, in aperta violazione della Convenzione di Ginevra del 1954 oltre che della Costituzione Italiana, dagli accordi del precedente governo con Gheddafi. La legge sui ‘respingimenti’ ha fatto in modo che in territorio libico, si ricreassero, pagati da tutti noi contribuenti, veri e propri campi di concentramento che hanno causato morte e sofferenze inaudite a coloro che, spogliati dalla qualità di umano, venivano e vengono tuttora definiti sommariamente ‘clandestini’."


Praga


Da qui:
http://www.dazebaonews.it/dazebao-news/societa/item/8156-shoah-pulsione-di-annullamento-e-ribellione

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