Visto che continua a rimanere in testa, almeno secondo blogger, alla classifica dei post più popolari, ho deciso oggi, di riproporre un mio vecchio post: Le Dee della Primavera.
Sperando che sia di auspicio, perché sicuramente è vero che fino a poco fa c’era mancanza di pioggia, ma ora come ora, a mio avviso c’è assenza di sole, di luce e di calore.
Le Dee della Primavera
Primavera è la stagione del risveglio della natura.
L'improvviso sbocciare dei fiori, il volo degli uccelli migratori che fanno ritorno e la gioiosa danza di accoppiamento degli animali hanno sempre rappresentato un richiamo ancestrale molto potente, oltre che una fonte di inesauribile ispirazione per poeti e artisti.
Il simbolo della primavera è il tenero trifoglio, mentre i suoi colori sono tutte le tinte pastello e in particolare il rosa, che ci ricorda i rami dei peschi in fiore.
Est è la sua direzione, quella dove sorge il sole.
Primavera ha un'energia di "disponibilità", è esposta a contatti ed influenze (il fuoco la riscalda, l'acqua la appesantisce) e, come il vento di primavera, non è possibile imprigionarla poiché la libertà le appartiene.
Dato che tutti vibrano nella stessa energia della natura, anche gli esseri umani come gli animali e le piante sperimentano in primavera un desiderio di apertura, che spinge a fare nuovi progetti, a creare nuovi scambi, a desiderare nuovi incontri.
E' un po' come che si risvegliasse ogni volta, con l'arrivo della primavera, l'emozione della giovinezza, con tutto il carico di inquietudine, curiosità e allegria che la caratterizza.
E così anche noi siamo chiamate a rinascere noi stessi, come fa la natura, a rinnovarci, a lasciare indietro le pesantezze invernali per guardare alla nostra vita da una nuova prospettiva.
Non c'è da stupirsi dunque, se ogni cultura ha "prodotto" le sue Dee che, archetipicamente, rappresentano il risveglio della natura a primavera e, per assonanza, quella fase della vita che precede la maturità, e che coincide - rispetto alle fasi lunari - alla luna crescente:
la fanciullezza, quel tempo in cui tutto deve ancora accadere e la vita appare piena di possibilità, l'alba del nuovo giorno che deve ancora arrivare, il fiore che ancora non è diventato frutto, ma già contiene tutto il potenziale del suo intero ciclo.