domenica 15 aprile 2012

Domenica d'aprile

E' domenica. Una domenica d'aprile che non sa di primavera.

Una volta, la domenica, mio padre usciva a comprare i giornali, mia madre faceva i lavori di casa - quei lavori che non poteva fare durante la settimana, perché al lavoro. Preparava il mangiare, il famoso per me "arrosto della domenica" con patate al forno.
Prima ancora si cambiavano le lenzuola  e tutto aveva un sentore di pulito e di... arrosto.
In questo quadretto domenicale non riesco a vedere cosa facessi io.
Forse aiutavo mia madre.

Ripropongo solo un paio di frasi che mi risuonano dentro, ogni volta che mi ci imbatto:





"Se non fosse per i ricordi, il tempo non significherebbe nulla.
Eppure eccoci insieme seduti  dove la luce del tramonto è più bella, e l'ultimo raggio di sole è il più bello di tutti.
Era lì che ci riunivamo per dare l'addio a quei giorni abbronzati e scottati, che coloravano il fiume nella tenerezza del suo insonne sfuggire"

Pat Conroy - "Beach Music - Bompiani, pag. 172.





"Quando si parla di tempo non ci si riferisce, ovviamente, al tempo dell´orologio ma al tempo soggettivo, al tempo vissuto: il tempo interiore della speranza è il futuro come quello della attesa, il tempo interiore della nostalgia e della tristezza è il passato, benché con incrinature diverse, il tempo della gioia è il presente così friabile e così inafferrabile, il tempo dell´ira è il presente dilatato, e deformato, in slanci di aggressività, il tempo dell´ansia è il futuro: un futuro che si rivive come già realizzato nelle ombre dolorose di una morte vissuta come imminente".

Da Le emozioni ferite di Eugenio Borgna - Ed. Feltrinelli

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