martedì 19 aprile 2011

Pasqua e la simbologia dell'Uovo


Nel Dizionario dei Simboli di Jean-Eduard Cirlot - ed. Siad - trovo scritto che in un gran numero di sepolcri preistorici, in Russia e in Svezia, sono state trovare uova di argilla, deposte come emblemi dell'immortalità.
 
Nel linguaggio geroglifico egizio, il segno determinante dell'uovo simboleggia la potenzialità, il germe della generazione, il mistero della vita.

 
I cinesi credevano che il primo uomo fosse nato da un uovo, quello che Tieu lasciò cadere  dal cielo e fluttuò sopra le acque promordiali.

 
L'uovo di Pasqua è un emblema dell'immortalità   che sintetizza lo spirito di queste credenze.

 
Molto graziosa, a mio avviso, è anche la Tradizione pasquale così come è riportata da Umsoi (Unione Morale Sociale  Operativa)

 
"L'uovo è sempre stata una figura dai marcati tratti simbolici sin dai tempi antecedenti al sorgere della religione cristiana. 

 
Le uova, infatti, hanno spesso rivestito il ruolo del simbolo della vita in sé, ma anche della sacralità, anche molti millenni avanti Cristo: secondo alcune credenze di molte religioni pagane e mitologiche del passato, il cielo e il pianeta erano considerati i due emisferi che andavano a creare un unico uovo, e le uova costituivano la vittoria della vita. ....

 
La tradizione del dono di uova è documentata già fra gli antichi Persiani, dove era diffusa la tradizione dello scambio di semplici uova di gallina all’avvento della stagione primaverile, seguiti nel tempo da altri popoli antichi i quali consideravano il cambio di stagione una sorta di primo dell’anno, come Greci e Cinesi, spesso le uova venivano decorate a mano con tinte ricavate da varie piante.

 
L’usanza dello scambio di uova decorate si sviluppò anche, nel medioevo come regalo festivo, sarà poi in questo periodo che l’uovo decorato prese il significato di simbolo della rinascita primaverile della natura, andando ad intrecciarsi con il Cristianesimo divenendo il simbolo della rinascita dell’Uomo, di Cristo.
 


L’uovo di Pasqua oggi

Durante il periodo di Quaresima, in virtù del digiuno, le uova vengono spesso non consumate ed accumulate per il periodo successivo.

 
Nella tradizione balcanica e greco-ortodossa l’uovo, di gallina, cucinato sodo, da secoli viene colorato, tradizionalmente di rosso, simbolo della Passione, ma in seguito anche di diversi colori, in genere durante il giovedì santo, giorno dell’Ultima Cena, e consumato a Pasqua e nei giorni successivi.

 
Il giorno di Pasqua, in molti riti, si compie la benedizione pubblica delle uova, simbolo di resurrezione e della ciclicità della vita, e la successiva distribuzione tra gli astanti.

 
Prima del consumo, in particolare per gli ortodossi, nella tavolata di Pasqua, ognuno sceglie il proprio uovo e ingaggia una gara con i commensali, scontrandone le estremità, fino ad eleggere l’uovo più resistente.

 
Questo viene considerato di buon augurio. Le colorazioni vengono effettuate attualmente con coloranti alimentari tipici della pasticceria, ma in passato come già accennato si utilizzavano prodotti vegetali.

 
Nei paesi di religione ortodossa, tuttavia, permane la tradizione delle uova di gallina, in risposta alla diffusione delle uova prodotte commercialmente, giudicate dagli ortodossi una strumentalizzazione consumistica della Pasqua.

 
In Italia l’uovo sodo come simbolo pasquale è rimasto presente, accompagnato dalla tradizionale colomba, e dal più commerciale uovo di cioccolato.

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