venerdì 23 gennaio 2009

Racconti popolari e fiabe

Sembra difficile, in questa meravigliosa, soleggiata mattina di gennaio, pensare di raccontare una fiaba.
Eppure, a sera, quando i bimbi vanno a dormire, cosa può esserci di più bello che stare un po' assieme a loro, raccontando o leggendo una fiaba?

Questa è una premessa che dovevo fare: chi mi conosce sa che sono contraria alla televisione e favorevole al contatto che si forma fra chi narra e chi ascolta.

Tornando al racconto popolare, si intende un racconto che circola nella tradizione orale, anche se in molti casi possa avere una parte anche la tradizione scritta.

In questo contesto, il termine "popolare" si riferiva in passato soprattutto al popolo semplice e illetterato, particolarmente agli abitanti delle campagne che non sapevano leggere e scrivere e si affidavano, pertanto, interamente all'oralità.

Tuttavia i racconti popolari compaiono anche presso altri gruppi sociali, alfabetizzati e più sviluppati.

Quindi quello del racconto popolare è un concetto ampio, nel quale rientrano tutti i racconti trasmessi con continuità per periodi più o meno lunghi, indipendentemente dal loro contenuto, dall'epoca e dal luogo in cui vengono narrati e da chi.

All'interno di questo concetto più ampio si distinguono diversi generi narrativi, come la fiaba, la saga, la leggenda, l'aneddoto, il racconto edificante ....

Nell'atto del narrare, la parte principale spetta sempre all'intenzione del narratore: se vuole fare appello al senso dell'umorismo dei suoi ascoltatori, nasce una storia comica o una storiella; se vuole raccontare fatti e fenomeni non comuni, soprannaturali, come se fossero accaduti davvero, ne nasce una saga.

Il genere narrativo più conosciuto è senza dubbio quello della fiaba.

La fiaba è narrata come un racconto popolare (anche) oralmente ed è anonima, ossia non se ne conosce il primo narratore - l'autore - ma soltanto l'ultimo e, forse la sua fonte.
Si svolge nel passato, in un'epoca solitamente indefinita ("c'era una volta"), in uno spazio non definito esattamente, in un mondo preindustriale, feudale, popolato da re, principi e principesse.

La fiaba è un racconto di meraviglie, nel senso che l'elemento fantastico e soprannaturale vi ha una parte importante, pur non essendo vissuto come straordinario: al contrario, infatti, il meraviglioso è presentato come qualcosa di normale e scontato.

Nella fiaba, le due dimensioni - il naturale, terreno, e il soprannaturale, magico-mitico, non sono - come nella saga - distinte e problematiche, ma si intersecano senza difficoltà.

Uomini, animali, creature fantastiche, l'incantato e l'incantatore: nella fiaba, tutti condividono il medesimo universo.

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