Si avvicina il Solstizio d'inverno e quindi il Natale.
E' il momento di raccontare favole, storie, poesie e filastrocche.
E' il momento in cui potremmo tornare tutti bambini assieme ai bambini veri....
di Carl Larsson |
Una
favola di lunedì
C’ero
una volta io, ma non andava bene. Mi capitava di incontrare gente per strada e
di scambiarci due parole, e per un po’ la conversazione era simpatica e
calorosa, ma arrivava sempre il momento in cui mi si chiedeva “chi sei?” e io
rispondevo “Sono io” e non andava bene.
Era vero, perché io sono io, è la cosa
che sono di più, e se devo dire chi sono non riesco a pensare a niente di
meglio.
Eppure non andava bene lo stesso: l’altro faceva uno sguardo
imbarazzato e si allontanava il più presto possibile.
Oppure chiamavo qualcuno
al telefono e gli dicevo “Sono io”, ed era vero e non c’era un modo migliore,
più completo, più giusto di dirgli chi ero, ma l’altro imprecava o si metteva a
ridere e poi riagganciava.
Così
mi sono dovuto adattare. Prima di tutto mi sono dato un nome e se adesso mi si
chiede chi sono rispondo: “Giovanni Spadoni”.
Non è un granché, come risposta:
se mi si chiedesse chi è Giovanni Spadoni probabilmente direi che sono io. Ma
chissà perché , dire che sono Giovanni Spadoni funziona meglio.
Funziona tanto
bene che nessuno mai mi chiede chi è Giovanni Spadoni: si comportano come se lo
sapessero.
Invece
di chiedermi chi è Giovanni Spadoni gli altri mi chiedono dove e quando sono
nato, dove abito, chi erano mio padre e mia madre. Io gli rispondo e loro sono
contenti.
E forse sono contenti perché credono che io sia quello che è nato nel
posto tale e abita nel posto talaltro e che è figlio di Tizio e di Caia e padre
di questo e di quello.
Il che non è vero, ovviamente: non c’è niente di
speciale nel posto tale o talaltro, o in Tizio e Caia.
Se fossi nato altrove,
in un’altra famiglia, sarei ancora lo stesso, sarei sempre io: è questa la cosa
che sono di più, la cosa più vera e più giusta che sono. Ma questa cosa non
interessa a nessuno: gli interessa dell’altro e quando lo sanno sono contenti.
Una
volta c’ero io e non andava bene. Adesso c’è Giovanni Spadoni, che è nato a X e
vive a Y e così via. E io non sono niente di tutto questo, ma le cose vanno
benissimo.
da
"La filosofia in trentadue favole" di Ermanno Bencivenga - Oscar
Mondadori
(Credo
ci sia una edizione più aggiornata con un’aggiunta di favole)