venerdì 28 dicembre 2012

Qualche parroco, non sa


Donna

Foto da Open Art


 Nessuno può immaginare

 Quel che dico quando me ne sto in silenzio

 Chi vedo quando chiudo gli occhi

 Come vengo sospinta quando vengo sospinta

 Cosa cerco quando lascio libere le mie mani.

 Nessuno, nessuno sa

 Quando ho fame quando parto

 Quando cammino e quando mi perdo,

 nessuno sa che per me andare è ritornare, 
e ritornare è indietreggiare

 che la mia debolezza è una maschera 
e la mia forza è una maschera

 e quel che seguirà è una tempesta.

 Credono di sapere

 Ed io glielo lascio credere

 E creo.


Hanno costruito per me una gabbia affinché la mia libertà fosse una loro concessione

E ringraziassi e obbedissi

Ma io sono libera prima e dopo di loro, con e senza di loro

Sono libera nella vittoria e nella sconfitta

La mia prigione è la mia volontà!

La chiave della prigione è la loro lingua

Tuttavia la loro lingua si avvinghia intorno alle dita del mio desiderio

E al mio desiderio non impartiscono ordini.

Sono una donna.

Credono che la mia libertà sia loro proprietà

Ed io glielo lascio credere

E creo.


Questa poesia proviene da: Poesie di Joumana Haddad 


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