martedì 25 settembre 2012

Laurea ad honorem a Jean Claude Trichet


Franco Bifo Berardi sul blog di Micromega scrive quanto sotto riportato a proposito della laurea ad homorem attribuita a Jean Claude Trichet.

Riporto quindi il suo scritto:

"Il 17 settembre l’Università di Bologna ha attribuito la Laurea ad honorem a Jean Claude Trichet.
Chi è Jean Claude Trichet e cosa ha fatto per meritare questa onorificenza da una istituzione in cui un tempo si coltivava lo studio e la dignità? Jean Claude Trichet è stato Presidente della Banca centrale europea negli anni in cui l’Europa, dove da cinque secoli milioni di ingegneri e poeti, agronome e operai, contadine e medici, imprenditori e scienziate hanno contributo al sapere e alla ricchezza, sprofondava nella

BANCAROTTA (fraudolenta)

Per questo gli è stata offerta una laurea? Durante la presidenza di questo signore una banca d’affari denominata Goldmann Sachs contribuì a falsificare i bilanci dello Stato greco – ricavando dall’operazione 600 milioni di euro – e contribuendo a creare le condizioni per la catastrofe in cui quel paese è sprofondato, provocando immense sofferenze alla popolazione. Orbene occorre chiedersi se Trichet era al corrente dell’operazione compiuta dalla Goldmann Sachs oppure no. Nel primo caso egli è complice di criminali, nel secondo caso un imbecille. In entrambi i casi non si capisce perché l’Università di Bologna lo abbia laureato.


Perché il Rettore e il Senato accademico dell’Università di Bologna hanno deciso di compiere questo gesto di servilismo ignorante? Perché il Rettore e gli accademici di questa Università sono gli stessi che nel 1938 firmarono le leggi razziali piegandosi al nazi-fascismo per mantenere la cattedra, sono gli stessi che negli anni ’70 presero la tessera di un partito stalinista perché la loro cialtroneria e ignoranza fosse premiata con una cattedra, sono gli stessi che nel 1999 hanno contribuito a scrivere la Carta di Bologna, dichiarazione di sottomissione del sapere all'impresa.

L’Università fu concepita (proprio a Bologna secondo la leggenda) come il luogo dell’autonomia del sapere. Autonomia del sapere non è un astratto principio politico, ma il fondamento epistemologico stesso della ricerca che progredisce perché non si piega al dogma.


Inchinandosi alla dittatura dogmatica del monetarismo neoliberista il Rettore e il Senato accademico sanciscono la morte dell’istituto moderno dell’Università e la subordinazione del sapere all’ignoranza.

Franco Bifo Berardi

(20 settembre 2012)



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