giovedì 21 maggio 2009

Tempo di fragole


Oggi sono andata dal contadino che vende fragole.

La parola "fragole" mi riporta spesso all'infanzia e al film di Bergman "Il posto delle fragole" - che rimane sempre uno dei miei preferiti.

La fragola è in realtà un falso frutto: la parte commestibile è il ricettacolo floreale accresciuto e costellato in superficie da piccoli acheni, i veri frutti.


Sappiamo tutti dove crescono le fragole: nei boschi e sono le fragoline selvatiche, nei climi temperati con una esposizione non troppo soleggiata e sono quelle che nella maggioranza utilizziamo noi.


Contengono grandi quantità di vitamina C e pectine anti-colesterolo, sono ricche di calcio e contengono fosforo, ferro, magnesio, potassio, vitamine del gruppo B, fibre ...

Dicono siano molto utili in caso di raffreddore e stanchezza, rinforzano infatti i meccanismi di autodifesa dell'organismo.

E' uno dei pochi frutti adatti ai diabetici, poiché contiene uno zucchero, il levulosio, che richiede un basso intervento di insulina per il suo assorbimento.

La fragola selvatica o fragola di bosco è originaria dell'Europa e della Siberia e si è diffusa in tutte le regioni del mondo.

Su indicazione di alcuni botanici a conoscenza della presenza di nuove varietà di origine americana, all'inizio del 1700 - un ufficiale della marina francese importa in Europa, dall'America, piante di fragole differenti da quelle locali, dai frutti meno profumati, ma più polposi.

La coltivazione di queste nuove piante si diffonde velocemente e i nuovi frutti scalzano, sul mercato, le costose fragoline selvatiche.

Qualche notizia sulla vita di Bergman, qui

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