Fahrenheit 451 (edito in Italia anche con il titolo "Gli anni della fenice") è un romanzo di fantascienza scritto da Ray Bradbury, uno scrittore nordamericano considerato fra i più grandi autori di letteratura fantascientifica.
Nasce come estensione del racconto breve The Fireman, pubblicato in Italia su Urania (Rivista in due puntate (nn. 13 e 14 - novembre e dicembre 1953) con il titolo "Gli anni del rogo".
L'ambientazione è quella di un ipotetico futuro nel quale leggere libri è considerato un reato per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco, impegnato a bruciare ogni tipo di volume.
Il titolo del romanzo, non a caso, è riferibile alla temperatura di autocombustione (quella a cui la carta brucia spontaneamente - secondo le unità di misura imperiali), 451 Fahrenheit appunto, che corrispondono a 232,78° C.
Il testo, dal quale lo stesso Bradbury ha tratto una versione per il teatro, rientra nel filone della fantascienza sociologica e vuole rappresentare i rischi di una società dispotica.
Secondo alcuni critici vorrebbe altresì simboleggiare un'allegoria del maccartismo imperante nella società statunitense dei primi anni Cinquanta.
Secondo altri, l'autore avrebbe inteso prefigurare semplicemente una società utopica cresciuta all'ombra di cervellotici machiavellismi.
Al titolo di questo romanzo si è ispirato il regista statunitense Michael Moore per il suo documentario "Fahrenheit 9/11" ispirato ai fatti dell'11 settembre 2001.
Nasce come estensione del racconto breve The Fireman, pubblicato in Italia su Urania (Rivista in due puntate (nn. 13 e 14 - novembre e dicembre 1953) con il titolo "Gli anni del rogo".
L'ambientazione è quella di un ipotetico futuro nel quale leggere libri è considerato un reato per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco, impegnato a bruciare ogni tipo di volume.
Il titolo del romanzo, non a caso, è riferibile alla temperatura di autocombustione (quella a cui la carta brucia spontaneamente - secondo le unità di misura imperiali), 451 Fahrenheit appunto, che corrispondono a 232,78° C.
Il testo, dal quale lo stesso Bradbury ha tratto una versione per il teatro, rientra nel filone della fantascienza sociologica e vuole rappresentare i rischi di una società dispotica.
Secondo alcuni critici vorrebbe altresì simboleggiare un'allegoria del maccartismo imperante nella società statunitense dei primi anni Cinquanta.
Secondo altri, l'autore avrebbe inteso prefigurare semplicemente una società utopica cresciuta all'ombra di cervellotici machiavellismi.
Al titolo di questo romanzo si è ispirato il regista statunitense Michael Moore per il suo documentario "Fahrenheit 9/11" ispirato ai fatti dell'11 settembre 2001.