lunedì 13 febbraio 2012

Le “valentine”

Fonte: Le “valentine” di San Valentino, ovvero un rito d’iniziazione (cruento) :: LoSchermo.it



Ecco una ipotetica e seriosa lettera immaginaria in cui la festa viene vista dagli occhi di un bambino il cui stile di scrittura, forse, vi farà pensare al personaggio di una celeberrima striscia fumettistica. Il tutto per prendere con leggerezza una data che alla fine niente dà e nulla toglie a ciò che già rientra nella quotidianità delle coppie. Continuate a leggere...

Caro amico di matita, 


domani qui da noi si festeggia San Valentino. Anche da te? Il giorno prima, cioè oggi, l’insegnante ci ha spiegato le origini della festa e abbiamo preparato una bella scatola piena di cuori nella quale mettere le nostre letterine che si chiamano “valentine”. 


San Valentino, ci ha detto la maestra, era un vescovo che morì decapitato nel 273 per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano. Pare però che questa festa sia nata 200 anni dopo la sua morte quando Papa Gelasio I decise di sostituire alla festività pagana della fertilità, in omaggio al dio Luperco, una ispirata al messaggio d'amore diffuso dall'opera di San Valentino. Per non sbagliare ti ho scritto tutto prendendolo dal dettato di oggi. Come potrai intuire molti di noi hanno fatto domande, per esempio: che cos’è una festività pagana? E la fertilità? La maestra ha tossicchiato molto e non c’è nulla come il tossicchiamento di un adulto per far nascere curiosità in un bambino. Perciò durante l’intervallo ci siamo nascosti sotto la cattedra e abbiamo cercato sul vocabolario le parole. Non è che ora la cosa si sia chiarita molto. Penso che i dizionari siano fatti per gente che già sa, oppure quello in classe è fallato. 


Il giorno di San Valentino ogni bambino scrive una letterina alla bambina che le piace di più e le bambine fanno lo stesso con i bambini. A fine giornata l’insegnante apre la scatola e distribuisce le valentine che sono di solito colorate e piene di cuoricini. Io quest’anno voglio finalmente scrivere alla ragazzina dai capelli rossi (quella di cui ti ho già parlato che mi piace tanto) e appena finita la lettera a te, mio caro amico di matita, ho già pronta una carta rosa e tanti pennarelli colorati. 


Ogni anno alcuni bambini ricevono molte valentine, altri poche, altri ancora nessuna. Io credo questo sia davvero triste, ma pare che gli adulti siano messi anche peggio e che non basti scrivere una letterina, avere qualcuno cui mandarla, fargliela recapitare in una bella scatola piena di cuori e aspettare che la legga. Però questa è una cosa che non trovi sul dizionario e la maestra tossicchia ogni volta che ne parla (deve essersi presa proprio una brutta bronchite…) e diventa tutta rossa (… con la febbre). 


Questa sera mio papà è tornato presto dal lavoro e, visto che sembrava proprio di buon umore, ho pensato di chiedere a lui. Papà mi ha ascoltato in silenzio e poi mi ha risposto che per lui la mamma è amore sacro, ma anche profano. La mamma pare aver gradito e credo che papà con questo si sia anche evitato di dover scrivere valentine o comprare regalini. Però non ne sono sicuro. Credo non lo sia neanche lui. Poi mi ha guardato come sa fare lui e ho capito che l’argomento era concluso. Ha un modo molto speciale di guardarti e prima di lavarmi i denti devo esercitarmi davanti allo specchio perché mi piacerebbe impararlo entro domani: metti che non ricevo neanche una valentina e che mi chiedono come mi sento… 




Dunque dicevo, crescendo il giorno di San Valentino è uguale, anzi anche peggio: gli adulti che hanno un altro adulto con cui festeggiare sono nervosi perché non sanno cosa regalare, o lo sanno ma si dimenticano la data e comprano la prima cosa che capita al ritorno dal lavoro, o hanno il regalo ma si sono scordati di prenotare il ristorante, o semplicemente non gli interessa nulla ma hanno il terrore delle conseguenze. Penso sia come quando vai a scuola e non hai studiato e sai che la maestra ti chiamerà alla cattedra e quando succede ci vai con la faccia da martire (come San Valentino) e aspetti solo che la tragedia finisca. 


Ci sono poi adulti che non hanno altri adulti cui recapitare una valentina e, anche se il 14 febbraio dell’anno prima ne avevano uno e la festa era stata uno strazio, la rimpiangono. Oppure hanno una persona che gli piace (come la bambina con i capelli rossi per me), ma questa persona non li considera, oppure li considera ma loro non lo sanno, oppure li considera un giorno sì e uno no e va a capire se il giorno di San Valentino sarà quello sì o quello no. 


Ad alcuni non interessa San Valentino, ma pare brutto che tutti lo festeggino e loro no. Altri ancora adoooorano San Valentino, ma non hanno con chi festeggiarlo (uno qualsiasi parrebbe andar bene comunque), oppure ce l’hanno ma il povero malcapitato è così oppresso da queste aspettative che per lui San Valentino andrebbe di nuovo decapitato (significa tagliare la testa). 


Fiorai, gioiellieri e pasticceri sembra però siano contenti comunque, ma non credo questo dipenda dall’amore sacro e neanche da quello profano. Deve essere un’altra divinità sicuramente… 


Insomma non ho ancora ben capito come funziona, ma credo che quando sarò grande e finalmente avrò il coraggio di parlare con la ragazzina dai capelli rossi, la prima cosa che le chiederò è cosa ne pensa di San Valentino, ma se poi glielo chiedo e lei invece voleva che io lo scoprissi da solo e si offende perché le ho rovinato la sorpresa?!? 


La vita è già così complicata…non potevamo farci bastare il Natale? 


Tuo Carlo Bruno 



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