Oggi ho avuto modo di osservare un calendario del 2010.
Il calendario dei 12 passi.
E', più esattamente un libro-calendario, frutto di lavoro interamente donato: autori dei testi, critici, fotografi...
hanno collaborato a questa realizzazione senza chiedere né ricevere alcun compenso.
Ho trovato tra le prime pagine questo testo di Valerio Dehò
"La fotografia è un territorio senza ritorno.
Ma in senso positivo.
Il tempo vi scorre lentamente anche se non si ferma mai del tutto.
Sono i privilegi della "seconda vista" che rende ciò che è vero anche reale.
Il contrario è più improbabile.
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Problema dell'oltre ma anche dell'origine della magia di osservare qualcosa che non ci appartiene, ma lentamente entra nella nostra mente e nel nostro sangue.
La fotografia è così sempre provvisoria, meno eterna dell'arte, ma più varia e necessaria.
Una parte del nostro desiderio di appartenere interamente alla vita."
Una parte del nostro desiderio di appartenere interamente alla vita."