L'erba sussurrava sotto il suo corpo. Douglas abbassò il braccio sentendo il solletico dell'erba sulla pelle e più lontano le dita dei piedi si flettevano nelle scarpe. Il vento soffiava intorno alle orecchie che parevano diventate conchiglie.
I fiori erano soli, chiazze di cielo cadute in mezzo ai boschi. Gli uccelli scattavano come sassi lanciati nel vasto stagno rovesciato del cielo. Gli insetti volavano con chiarezza elettrica
Sono vivo sul serio, pensò. Non l'ho mai saputo prima e se l'ho saputo l'ho dimenticato.
Pensaci! Hai dodici anni e te ne accorgi solo adesso......
L'Estate incantata (Dandelion Wine) è stato pubblicato per la prima volta nel 1957.
Scrive G. Lippi nella prefazione:
"Più che un romanzo L'estate incantata è una serie di di episodi strettamente legati fra loro e accomunati dal fatto di svolgersi a Green Town, una immaginaria cittadina dell'Illinois, nell'estate del 1928.
I protagonisti sono parecchi, ma il filo conduttore della storia è rappresentato dai due fratelli Douglas e Tom.
Anche questa storia di Bradbury è essenzialmente una storia di ragazzi: ragazzi non visti con l'occhio dell'adulto che analizza e guarda in prospettiva, ma con la stessa ottica dilatata del coetaneo.
Ciò che più sorprende ne L'Estate incantata è la presenza di personaggi che appartengono a due soli classi di età, o quasi: i giovanissimi e i vecchissimi.
Bradbury avverte l'affinità che esiste tra loro e che consiste nell'assenza di responsabilità.
Sono queste le età della vita in cui accadono - o si può immaginare che accadano - le magie e gli incantesimi ...
"La marea gialla - essenza di un mese bellissimo - veniva versata nella macina e usciva dal becco di sotto per essere travasata nei recipienti di terracotta, fatta fermentare e racchiusa nelle bottiglie lavate per l'occasione. Poi veniva sistemata in file ordinate, dorate, negli scaffali bui della cantina.
Vino di dente di leone.
Parole che significavano estate. Il vino era l'estate catturata e messa in bottiglia.
E adesso che Douglas sapeva di essere veramente vivo e si muoveva tra le cose del mondo per vederle e toccarle tutte, pareva appropriato che un po' di quella nuova coscienza, di quel giorno di vendemmia così speciale, venisse conservato e tappato in cantina, per essere aperto magari in gennaio, durante una nevicata, quando il sole fosse dimenticato da settimane ...
E là, fila su fila, col delicato splendore dei fiori che sbocciano di primo mattino, con la luce di giugno che brilla sotto uno strato di polvere, avrebbe ritrovato il vino di dente di leone.
Guardalo attraverso quel vino il giorno di inverno e la neve si scioglierà sull'erba e gli alberi saranno ripopolati di uccelli, e foglie e fiori si apriranno di nuovo come un continente di farfalle che volano nel vento ...."
Da "L'Estate incantata" di Ray Bradbury - Oscar Mondadori