E' arrivato ottobre, quasi in sordina.
Ottobre, chiamato da alcuni popoli "Mese giallo" per il colore delle foglie appassite.
Un tempo l'anno scolastico iniziava proprio in questa data e non era per me un giorno molto lieto...
Ma adoravo calpestare le foglie dei platani che già cominciavano a cadere e soprattutto l'odore delle matite.
Meno poetico, ma reale in tempi passati, erano questi detti che io riporto da un libriccino di Carlo Lapucci "30 dì conta novembre ... I proverbi dei mesi"
e fa cascare la ghianda
che fa ingrassare il porco
E infine da La corona dei mesi, detta anche la Mascherata del calendario, di cui vorrei scrivere fra qualche giorno, perché mi sembra affascinante, questa ... poesia:
Ottobre
Io sono ottobre che faccio il vino,
vendemmio l'uva e la pesto nel tino,
porto castagne e tordi al villano,
ripongo il rospo sotto il pantano.
Ecco Teresa che porta le vanghe,
scuote Crispino col vento le ghiande,
San Luca semina e Santo Simone
coglie la nespola e bacchia il marrone.
Termino con una dolcissima strofa di una poesia di R. Browing, "Sordello"
Tutte le immagini sono state prese dal web
Ottobre, chiamato da alcuni popoli "Mese giallo" per il colore delle foglie appassite.
Un tempo l'anno scolastico iniziava proprio in questa data e non era per me un giorno molto lieto...
Ma adoravo calpestare le foglie dei platani che già cominciavano a cadere e soprattutto l'odore delle matite.
Meno poetico, ma reale in tempi passati, erano questi detti che io riporto da un libriccino di Carlo Lapucci "30 dì conta novembre ... I proverbi dei mesi"
- Ottobre: vino e cantina da sera a mattina
- Vento d'ottobre
e fa cascare la ghianda
che fa ingrassare il porco
E infine da La corona dei mesi, detta anche la Mascherata del calendario, di cui vorrei scrivere fra qualche giorno, perché mi sembra affascinante, questa ... poesia:
Ottobre
Io sono ottobre che faccio il vino,
vendemmio l'uva e la pesto nel tino,
porto castagne e tordi al villano,
ripongo il rospo sotto il pantano.
Ecco Teresa che porta le vanghe,
scuote Crispino col vento le ghiande,
San Luca semina e Santo Simone
coglie la nespola e bacchia il marrone.
Termino con una dolcissima strofa di una poesia di R. Browing, "Sordello"
Quieta era quella viglia dell'autunno.
Sopra le foreste lontane ancora ardevano
Gli ultimi resti del tramonto, come fiamma
Di torcia riportata dal vento verso la mano
Che la sorregge, in una lunga fiammata
Purpurea; come un tizzone;
E i boschi, sotto, erano neri.
Tutte le immagini sono state prese dal web