martedì 15 maggio 2012

Bisogna insegnare il piacere e il rischio della lettura nelle scuole


Ho trovato estremamente interessante un intervento di Davide Rondoni a proposito della letteratura e del suo insegnamento nella scuola.


Davide Rondoni a Cupra Marittima: «Bisogna insegnare il piacere e il rischio della lettura nelle scuole» | Il Segnale


....l' intervento di Rondoni sulla letteratura e, in particolare, sull’insegnamento della stessa all’interno delle scuole. 


Il poeta romagnolo è autore del pamphlet dal titolo Contro la letteratura, in cui vengono denunciate le continue mortificazioni che, proprio la letteratura, subisce costantemente all'interno delle scuole italiane. Per porre rimedio a quella che ha tutti gli aspetti di una disfatta, Rondoni nel libro propone, forse un po’ provocatoriamente, di rendere facoltativo l’insegnamento della letteratura nelle aule del Belpaese.



"Questo libro nasce dai miei numerosi incontri con studenti. – ha detto Rondoni – Ho toccato con mano una cosa ormai scontata per molti e cioè che l’80-87% dei ragazzi ha un’idea morta della letteratura. Quando però si parla loro di letteratura viva, noto che si accende l’interesse. Il gusto di leggere l’avventura e il rischio della lettura non può avvenire senza che qualcuno te lo proponga e gli insegnati di oggi, per diverse motivazioni, non riescono a far appassionare i ragazzi che, inoltre, si trovano davanti a libri di testo spesso inadatti,veri e propri mattoni privi di attrattiva".


"Ogni volta che si vuole riformare la scuola – prosegue il poeta romagnolo – lo si pensa di fare aggiungendo burocrazia alla burocrazia, producendo solo insegnati stressati". 


Rondoni una soluzione  però la propone: "A mio avviso, nelle scuole è inutile insegnare storia della letteratura. I ragazzi hanno bisogno di avere davanti qualcuno che legge con loro, introducendoli al piacere, al rischio, alla fatica del testo. Dopo alcuni mesi che ciò avviene poi si può chiedere loro se vogliono continuare le lezioni di letteratura, e se il docente è bravo, scommetto che la risposta sarà affermativa, perché i ragazzi non sono stupidi e sanno benissimo che per confrontarsi sull’amore o sulla sofferenza è meglio che confrontarsi con Ungaretti che con la De Filippi"



Riguardo all’idea della lettura intesa come strumento volto a migliorare l’uomo, Rondoni è scettico. 
"Io non ci credo. È noto che l’uomo capace di massimo orrore può essere il cultore della massima letteratura".


Sono stati poi toccati altri temi, come quello – esistenziale – della libertà. "L’idea di libertà che abbiamo comunicato alle nuove generazioni – spiega lo scrittore forlivese – è talmente finta e astratta che i ragazzi pensano che non esista un uomo libero. La libertà è invece energia di aderire alla vita reale, molto distante da quello che Baudelaire definiva il vizio peggiore, e cioè la noia".


"I ragazzi oggi soffrono la noia e la solitudine – aggiunge – amplificate anche e soprattutto dai social network, che vorrebbero far credere altro. Si vuole far credere loro che il contrario della solitudine sia la comunicazione, ma non è vero".

Fonte: http://www.ilsegnale.it/2012/05/47620/davide-rondoni-a-cupra-marittima-bisogna-insegnare-il-piacere-e-il-rischio-della-lettura-nelle-scuole/

Il grassetto è mio, l'immagine è presa dal web


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