Pochi giorni fa, leggevo sul blog di Loretta, qui un suo post su TRADIZIONE E SUPERSTIZIONE.
Non so e non è necessario sapere se Loretta ha le mie stesse origini.
So però che la superstizione da lei riportata, è anche la mia da sempre.
Stamattina, mentre bevevo il secondo caffè, sfogliavo un po' distrattamente un libro che ho già citato tempo fa: Le Stagioni dei cinni e arrivo a pagina 53 dove trovo scritto:
"Buonanno!
Al mattino presto del primo gennaio, tutti i bambini si aggiravano pr le strade con una strana eccitazione. In giro si vedevano solo maschi perché le femmine portavano sfortuna solo incontrarle casualmente, invece i maschi potevano andare casa per casa a fare gli auguri di buon anno per ricevere tante monetine.
Bisognava scegliere con molta cura l'orario adatto. Chi andava a suonare i campanelli troppo presto poteva essere cacciato in malo modo, se invece si aspettava troppo c'era il rischio di arrivare dopo che erano già passati tutti gli altri.
I cinni giravano sempre in coppia e l'abilità consisteva nell'individuare il campanello giusto e il momento più opportuno.
"Buonanno!" dicevano in coro porgendo il palmo aperto della mano.
L'inquilino, a volte, offriva anche solo una fetta di ciambella o un laconico "grazie", richiudendo in fretta il portone.
Generalmente però, una monetina non si faceva troppo fatica ad ottenerla.
Era soprattutto quella da dieci lire che veniva elargita in cambio degli auguri.
Ma se si era fortunati e l'inquilino aveva terminato certi spiccioli, poteva capitare una monetina da venti e addirittura da cinquanta lire. Le monete da cento erano invece appannaggio solo dei parenti stretti, o al massimo acquisiti."
Qui ci sono diverse foto di Bologna, per l’appunto, com’era… a quei tempi.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/12/06/foto/come_eravamo_storia_bologna_natale-48197884/1/
Brano tratto da "Le stagioni dei cinni" di Claudio Bolognini - Minerva Edizioni.
Non so e non è necessario sapere se Loretta ha le mie stesse origini.
So però che la superstizione da lei riportata, è anche la mia da sempre.
Stamattina, mentre bevevo il secondo caffè, sfogliavo un po' distrattamente un libro che ho già citato tempo fa: Le Stagioni dei cinni e arrivo a pagina 53 dove trovo scritto:
"Buonanno!
Al mattino presto del primo gennaio, tutti i bambini si aggiravano pr le strade con una strana eccitazione. In giro si vedevano solo maschi perché le femmine portavano sfortuna solo incontrarle casualmente, invece i maschi potevano andare casa per casa a fare gli auguri di buon anno per ricevere tante monetine.
Bisognava scegliere con molta cura l'orario adatto. Chi andava a suonare i campanelli troppo presto poteva essere cacciato in malo modo, se invece si aspettava troppo c'era il rischio di arrivare dopo che erano già passati tutti gli altri.
I cinni giravano sempre in coppia e l'abilità consisteva nell'individuare il campanello giusto e il momento più opportuno.
"Buonanno!" dicevano in coro porgendo il palmo aperto della mano.
L'inquilino, a volte, offriva anche solo una fetta di ciambella o un laconico "grazie", richiudendo in fretta il portone.
Generalmente però, una monetina non si faceva troppo fatica ad ottenerla.
Era soprattutto quella da dieci lire che veniva elargita in cambio degli auguri.
Ma se si era fortunati e l'inquilino aveva terminato certi spiccioli, poteva capitare una monetina da venti e addirittura da cinquanta lire. Le monete da cento erano invece appannaggio solo dei parenti stretti, o al massimo acquisiti."
Qui ci sono diverse foto di Bologna, per l’appunto, com’era… a quei tempi.
http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/12/06/foto/come_eravamo_storia_bologna_natale-48197884/1/
Brano tratto da "Le stagioni dei cinni" di Claudio Bolognini - Minerva Edizioni.