martedì 28 agosto 2012

Un po' di ambrosia verde

Mi è capitato fra le mani un libriccino simpatico.

Si intitola "L'assenzio Un mito sempre verde."

Ne è autore Benoit Noel 

"I successi folgoranti dell'assenzio fra il 1830 e il 1915 gli hanno procurato molti nemici.
Oltre al gusto notevole, il suo successo si deve alla qualità dei riti che ne accompagnano la degustazione.
Ogni azione trae vantaggio dall'essere ritualizzata.

Bisogna innanzitutto versare un po' d'assenzio nel fondo di un  bicchiere. La dose ragionevole è spesso indicata da un segno sul bicchiere. Poi si piazza un cucchiaio traforato in equilibrio sul bicchiere e vi si poggia una zolletta di zucchero.
Si versa delicatamente l'acqua sullo zucchero che si scioglie lentamente nel bicchiere attraverso il cucchiaio. 

L'essenziale del rito consiste precisamente nel "mescolare" correttamente l'assenzio con l'acqua per preservare l'aroma dell'erba santa e ottenere quella colorazione particolare tra lo smeraldo e l'opale.



Questa operazione che evoca l'alchimia procura all'assenzio la sua reputazione di filtro magico. Alcuni sono convinti di leggere sulla sua superficie come altri nei fondi del caffè.
[....]

Per ben comprendere il fenomeno assenzio bisogna collocarlo correttamente nella sua epoca, prima di compararlo alla nostra. 
Non dimentichiamoci mai che la fata verde convisse durante tutta la sua vita con  la fata bianca, cioè la cocaina, e con la fata grigia, che altro non è se non la morfina.
Nessuno ignora d'altronde che le fumerie d'oppio pullulavano a Parigi alla fine dell'Ottocento, e che i tremori di Jean Lorrain erano dovuti all'etere!
La nostra attuale gamma di droghe deriva dunque, a rigor di logica, da quella offerta alla fine di quel secolo.............

In altre parole, prima di gettare discredito sull'assenzio, interroghiamoci sulle mucche pazze e sui cavalli che, in occasione di corse truccate, sono più pesanti per il peso delle anfetamine che per quello del fantino.

Nell'epoca in cui i politici e i medici rivedono la classificazione tradizionale delle droghe (sono l'alcol e il tabacco degli stupefacenti? Bisogna liberalizzare la cannabis?) è importante separare, per quanto riguarda l'assenzio, la parte del mito da quella della verità.
Si pensa spesso che la gente si rifugi nelle droghe per fuggire a un mondo di contingenze e di costrizioni e per accedere a uno spazio astratto, fuori dal tempo.

La fuga ha qualcosa di positivo, e ognuno di noi la pratica a suo modo. Però la fuga non vale che quando si ritorni sani  salvi. Nostra Signora dell'Oblio non deroga a questa regola."

Da L'Assenzio Un mito sempre verde di Benoit Noel- Ed. Odradek - 2001-
Opera pubblicata con il contributo dell'Ambasciata di Francia in Italia/B.C.L.A e del Ministero degli Affari esteri della Repubblica francese.


Pablo Picasso, L'assenzio

Immagini prese dal web


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