E il gaio usignolo
che affolla e affretta e fa precipitare,
con veloce, fitto gorgheggio, le sue deliziose note,
come se fosse timoroso che una notte d'aprile
sia per lui troppo breve per esprimere
il suo canto d'amore e liberare l'anima colma
di tutta la sua musica.
(Samuel T. Coleridge)