Condivido volentieri un post di Matteo Tassinari, perché trovo lì il medesimo malessere che ho sempre provato io in quel poco tempo che mi sono iscritta, nonché cancellata da Facebook.
Se vogliamo migliorare la nostra cultura, non è su Facebook che dobbiamo andare.
Ovvio che ho trovato lì alcune eccezioni, persone cioè validissime che si accontentano di scherzare e di postare più per se stessi che per gli altri.
Rare comunque.
Quindi lascio qui il link al post di Matteo
Notti Notturne: Fuga da Feisbuc: Poeti e Cervelletti all'epoca di Feisbuc di Matteo Tassinari
Qui di seguito uno stralcio:
qual è il problema?
E' che la struttura di Social Network, ma anche Myspace, semplifica l’approccio al Web. Illude l’iscritto d’essere protagonista, livella verso il basso la comunicazione, appiattendola sulla quotidianità e sulle frivolezze, fuorviando, nel 90% dei casi, dal thread in questione. Un esempio che ho visto è capitato di leggere pochi giorni fa. Si parla dello scrittore Erri De Luca e si è finita con l’ora in cui s’è andava al cesso oppure s'è dato da mangiare al gatto o a che cinema andavano a vedere. Argomenti di spessore, che rivelano un attenta contingenza con lo scrittore, ammesso che lo conoscano, e carichi di nuove chiavi di lettura. Se myspace poteva e doveva restare una grande risorsa riservata solo e soltanto ai musicisti di tutto il mondo, che potevano scambiarsi pareri e confrontare le loro creazioni, facebook è partita con un approccio più simile all’ex “massoneria del web”, cioè small world. Schede di ogni iscritto, rete di contatti accessibile ai nuovi amici, comunicazioni funzionali e utilitaristiche o ludiche. Verifico quanto il disegno di chi ci vuole tutti uniti e rincoglioniti ..."
segue sul post linkato
Immagine presa dal web.
Se vogliamo migliorare la nostra cultura, non è su Facebook che dobbiamo andare.
Ovvio che ho trovato lì alcune eccezioni, persone cioè validissime che si accontentano di scherzare e di postare più per se stessi che per gli altri.
Rare comunque.
Quindi lascio qui il link al post di Matteo
Notti Notturne: Fuga da Feisbuc: Poeti e Cervelletti all'epoca di Feisbuc di Matteo Tassinari
Qui di seguito uno stralcio:
qual è il problema?
E' che la struttura di Social Network, ma anche Myspace, semplifica l’approccio al Web. Illude l’iscritto d’essere protagonista, livella verso il basso la comunicazione, appiattendola sulla quotidianità e sulle frivolezze, fuorviando, nel 90% dei casi, dal thread in questione. Un esempio che ho visto è capitato di leggere pochi giorni fa. Si parla dello scrittore Erri De Luca e si è finita con l’ora in cui s’è andava al cesso oppure s'è dato da mangiare al gatto o a che cinema andavano a vedere. Argomenti di spessore, che rivelano un attenta contingenza con lo scrittore, ammesso che lo conoscano, e carichi di nuove chiavi di lettura. Se myspace poteva e doveva restare una grande risorsa riservata solo e soltanto ai musicisti di tutto il mondo, che potevano scambiarsi pareri e confrontare le loro creazioni, facebook è partita con un approccio più simile all’ex “massoneria del web”, cioè small world. Schede di ogni iscritto, rete di contatti accessibile ai nuovi amici, comunicazioni funzionali e utilitaristiche o ludiche. Verifico quanto il disegno di chi ci vuole tutti uniti e rincoglioniti ..."
segue sul post linkato
Immagine presa dal web.