giovedì 26 aprile 2012

Gli ultimi giorni della televisione



Ho trovato questo articolo, girellando in rete, ieri, durante i momenti di riposo di una giornata finalmente dedicata al mio giardino.


Fonte Scuola di scrittura Omero Sezione Rivista Omero


È fatta, la televisione è morta. Tra poco sarà come il teatro o come la musica da camera che prima se la facevano i ricchi dentro casa e adesso se uno proprio vuole la va a sentire all'Auditorium. 


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Non sto dicendo che verrà seppellita da internet o che satellite e digitale terrestre le stanno scavando la fossa. No. Questo lo dicono tutti. 


Io dico che è già morta. La sera quando accendi il televisore fai una seduta spiritica; quando fai zapping è come se dicessi: alzati e cammina; il premio regia televisiva è La notte dei morti viventi; pagare il canone è come accendere un cero per povero nonno; e infatti tutti a dire quanto era buona e quanto era bella quella che c'era una volta.


Quando muore un mezzo di comunicazione di massa? Ovvio, quando non è più di massa. Quando quello che trasmette non interessa più la maggioranza delle persone. Quando i suoi scoop non hanno più forza. 


Se scrivi una cavolata su twitter rischi la diffusione planetaria. C'è perfino chi non riesce a smentire quello che è stato scritto da un falso sé stesso su facebook. 


Questi sono davvero i mezzi di comunicazione di massa oggigiorno, non la tv.


Anche la data del decesso è già scritta. È venuta a mancare il giorno di Pasquetta del 2012.


L'agonia in realtà era cominciata da tempo e la situazione si era aggravata il 29 marzo quando "Chi l'ha visto?" aveva cercato di ritrovare una signorina scomparsa. 


Solo che la signorina non era scomparsa e se ne stava bel bella a casa sua, una casa senza televisore. La trasmissione aveva mandato in onda le rituali fotografie ma niente. Secondo le cronache nessuno si è fatto vivo per dire: guardi che la signorina abita al piano di sotto. Nel frattempo lei se n'è andata in giro, ha ricevuto visite, ha condotto la sua vita normale senza che qualcuno la fermasse per dirle che la cercava la tv. Ma ve l'immaginate, solo pochi anni fa?


Poi il 9 aprile la troupe televisiva di un'emittente regionale è andata al suo indirizzo e l'ha trovata lì sorridente e stupita. Le sue dichiarazioni potrebbero essere incise sulla lapide che coprirà il televisore. Quando le hanno chiesto se era lei, ha risposto: "Sì, sono io". E dove era stata tutto questo tempo? "Comodamente a casa". E qualcuno l'ha incontrata? "Sono venuti a trovarmi dei miei allievi, sono stati molto carini". Hai capito? Neanche gli allievi l'hanno guardata a "Chi l'ha visto?"


La tv non sparirà certo di colpo e forse non sparirà affatto. Ci resterà accanto come una cosa un po' antica tipo il circo, oppure come roba colta tipo teatro, o come passatempi gradevoli tipo radio e cinema. 


Infatti, a differenza di quel che si crede, i mezzi di comunicazione non muoiono e non vengono sostituiti l'uno con l'altro ma si accumulano, mentre alcuni declinano altri prendono il sopravvento. 


In effetti i programmi televisivi più interessanti vivono male in tv, non fanno grandi ascolti, però rivivono su Youtube. E invece di un varietà di quattro ore con lunghi momenti noiosi, ti guardi solo quei tre o quattro minuti irresistibili. Vi pare poco?

Scritto da di Paolo Restuccia nella fonte sopra citata

Il neretto è mio e l'immagine è presa dal web.

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