giovedì 22 marzo 2012

Un concerto a Göttingen


Devo avvisare chi mi legge che il mio computer è in attesa del tecnico.
Sono ritornate le schermate blu che avevo creduto scomparse ...
Quindi chiedo scusa, perché  difficlmente riuscirò a passare dai vostri blog, finchè tutto non ritorna nella norma.
E, anzi, voglio sperare bene ...


Mi rendo conto di quanto sia importante per me internet, in queste circostanze.
Non riuscendo proprio a guardare la televisione, mi sento tagliata fuori da quanto succede nel mondo. E proprio in un periodo dove sento di dover essere presente, almeno a livello di informazione.


Nel frattempo è arrivata davvero la primavera, con i suoi fiori e l'aria più calda.
Quest'anno mi colpisce di meno il miracolo di questa stagione che si rinnova,  angosciata come sono dal clima politico di questi tempi.
Stiamo assistendo a qualcosa che ci mortifica tutti: la scomparsa del diritto al lavoro e ... altro.


Leggo da ieri un libro che ho scelto a caso per via del titolo, 

Il cortile dei girasoli parlanti.

Ne riporto uno stralcio:


"Andai in Germania dopo l'esame di maturità.
La città di Göttingen, con la sua grande università, era stata poco toccata dalla guerra, e nel mio ricordo è piena di alberi e fontane; la più nota si chiamava Gänseliesel, la Lisetta con l'oca. Era una statua di modesta altezza, dall'aria gentile e romantica — affabile, direi — che ci inteneriva tutti, una ragazzina campagnola che portava a spasso una bella oca grassa.


Lisetta a Göttingen


Non c'erano tradizioni né leggende antiche dietro il suo bel visetto, ma solo l'amore della città, che, volendo una bella fontana nella centrale piazza del Mercato, decise che fosse una popolana, invece che qualche austero universitario.


Tutti noi studenti l'amavamo, e le portavamo mazzi di fiori, da quando salire a baciarla era stato tassativamente proibito dalle autorità civili e accademiche.


Con Bruno, il mio ragazzo di allora (provvisorio: non volevo studenti di medicina!), un giorno arrivammo con un mazzetto di giunchiglie e ci sedemmo sul bordo della fontana.


Poi lui si aprì sulle ginocchia un piccolo giradischi e disse: "Chiudi gli occhi e ascolta".


Fu così che io, ignorantissima di musica, ascoltai per la prima volta sul serio, con un'intensità moltiplicata dall'emozione amorosa, il Concerto per violino e orchestra di Beethoven, e me ne innamorai per sempre."


Il libro è di Antonia Arslan - Il cortile dei girasoli parlanti - ed. Piemme, 2011.

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...

Visualizzazioni totali