mercoledì 28 gennaio 2009

Eva

L'identificazione di Eva con il Diavolo (intendendo Eva anche nell'accezione più generica di donna) che ha pervaso sotterranea e strisciante un po' tutta la storia della cristianità, è stata particolarmente esplicita nei testi sia biblici, sia dei Padri della Chiesa e - in seguito - durante la sanguinaria caccia alle Streghe.

In uno dei libri della Bibbia (l'Ecclesiaste) si legge per esempio che è "amara più della morte .. la donna, la quale è tutta lacci: una rete il suo cuore, catene le sue braccia. Chi è gradito a Dio la sfugge, ma il peccatore ne resta preso (7-26)

Nell' Ecclesiastico è scritto: "dalla donna ha avuto inizio il peccato, per causa sua tutti moriamo ........ Se non cammina al cenno della tua mano, toglila dalla tua presenza" (25, 24-26).

Dagli antichi manoscritti essenici di Qumran si trovano altre istruttive riflessioni:

"la donna ... è costantemente alla ricerca di aberrazioni ... le sue ... fondamenta sono tenebrose e un'abbondanza di colpe è sotto le sue ali ...
E' lei il principio di tutti i sentieri della iniquità ... i sentieri di lei sono sentieri di morte, le sue vie sono strade di peccato, le sue piste sono smarrimenti di iniquità, le sue strade sono infedeltà peccaminose, le sue porte sono porte di morte e dall'ingresso della di lei casa si fa avanti lo Sheol (gli Inferi).

Si uniformano a questa pesante misoginia alcuni Padri della Chiesa, come Clemente d'Alessandria e Tertulliano, ambedue vissuti tra il II ed il III secolo.

Il primo ritiene che per una donna sia "motivo di vergogna il pensiero stesso di chi essa sia." (Paedagogi II, 2).

E il secondo si rivolge alle donne sostenendo che ognuna di loro, "presa coscienza delle propria condizione, ossia di quella femminile", dovrebbe avere un unico desiderio:

"ostentare vesti di lutto, presentandosi come un'Eva afflitta e in penitenza, in modo da riscattare ... il retaggio che le deriva da Eva, vale a dire l'ignominia della prima colpa - e l'odiosità di aver mandato in rovina il genere umano. Tu donna partorisci tra dolori angosciosi, la tua tensione è per il tuo uomo ed egli è il tuo padrone: e non sai di essere Eva? In questo mondo è ancora operante la sentenza divina contro codesto tuo sesso: è necessario che duri anche la condizione di accusata. Sei tu la porta del diavolo, sei tu che hai spezzato il sigillo dell'Albero, sei tu la prima che ha trasgredito la legge divina, sei stata tu a circuire colui che il diavolo non era riuscito a raggirare; tu in maniera tanto facile hai annientato l'uomo, immagine di Dio; per quello che hai meritato, cioè la morte, anche il figlio di Dio ha dovuto morire: e hai ancora in animo di coprire di ornamenti le tue tuniche di pelle?"

Da "Il corpo della dea" - Selene Ballerini _- edizioni Atanor

Selene Ballerini, laureata in Lettere, giornalista, saggista, scrittrice, editor, animatrice dell’Associazione Culturale Akkademia PanSophica e della connessa Compagnia teatrale, partecipe di Progetto Elissa per lo studio delle tradizioni sibilline, sceneggiatrice della pièce Crezia su un caso di Stregoneria del XVI secolo, si occupa di tematiche femminili per contribuire a una riformulazione della coscienza individuale e collettiva.

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