domenica 14 dicembre 2008

Yule, Solstizio d'Inverno






Stiamo arrivando al Solstizio d'Inverno, quando la notte è la più lunga dell'anno: da questo punto in poi il Sole inizierà la sua lenta risalita sull'orizzonte e le ore di buio perderanno progressivamente terreno rispetto a quelle di luce.

Il Solstizio d'Inverno è un giorno molto speciale: fin dai tempi più antichi si dice che in questa data sia possibile un evento eccezionale fortuito, la realizzazione di un importante desiderio.

Diceva un epigramma latino: "Auree monete procuri dicembre, alla tua festa di Saturno."

Nell'antica festa dei Saturnali, tenuta il giorno del Solstizio d'Inverno, era lecito ciò che normalmente era illecito, lo schiavo poteva burlarsi del padrone e il gioco d'azzardo era permesso.

Si festeggiava il ritorno dell'Età dell'Oro in cui aveva regnato Saturno e dove la gente viveva felice, senza povertà né malattie, senza guerre e nella piena abbondanza dei frutti della Terra.

La statua di Saturno veniva liberata dalle fasciature che la celavano per il resto dell'anno e veniva esposta per tutto il periodo dei festeggiamenti.

Saturno era in origine un dio saggio e benefico che giunse in Italia prima della fondazione di Roma e regnò assieme a Giano (il signore delle porte e degli inizi).

Saturno insegnò l'agricoltura e le altre arti alle popolazioni italiche, dando appunto inizio all'Età dell'Oro.

Questo mito è molto diffuso e, anche se con nomi diversi, molte tradizioni esoteriche narrano di un uomo barbuto che giunse dal mare per dare inizio ad una Età dell'Oro; ad esempio nelle Ande questo dio viene chiamato Viracocha, in Egitto è Osiride, il cui regno sarà ristabilito da Horus.

Come tutti questi eroi divini, anche il Saturno italico - narra la leggenda - all'improvviso scomparve; al suo posto subentrò Crono, il Tempo, il cui falcetto non servì più per mietere le messi, ma per evirare il padre, per uccidere cioè, la vecchia scienza.

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